5.8.12

20:00 - 21:00 : l'ora di passione e dei rimpianti



Vorrei raccontare l'ora di passione che abbiamo vissuto dalle 20:00 alle 21:00.
Contemporaneamente si stavano disputando la finale dei tuffi 3 m con Tania Cagnotto, il quarto di finale della pallanuoto contro gli Stati Uniti, il quarto di finale del beach sempre contro gli Stati Uniti.
Ora di passione perchè nessuna di queste tre gare si è conclusa a nostro vantaggio, facendo aumentare esponenzialmente la depressione.

Tania Cagnotto ha perso il terzo posto, ovvero la medaglia olimpica, l'unica che le manca nel carnoso palmares, per 20 centesimi di punto. Le due cinesi sono parse subito imbattibili, soprattutto Wu Minxia ha fatto gara a sè, bisognava lottare per il terzo posto, è stata lotta punto a punto con la messicana Sanchez e la statunitense Krug. L'altoatesina ha "sporcato" un unico tuffo, purtroppo le sono stati fatali quei pochi punti in meno, nonostante il suo doppio e mezzo rovesciato che da sempre è il suo cavallo di battaglia, e nonstante il punteggio finale di tutto rispetto, 362,20. Purtroppo i 76.5 punti dell'ultimo tuffo non le sono bastati per raggiungere la messicana Sanchez (la Krug era uscita dalla zona medaglia col suo ultimo tuffo), che così le è rimasta davanti per 20 centesimi di punto. Grande amarezza per Tania subito in lacrime, secondo quarto posto per lei in questa Olimpiade sfortunata. Al microfono di Stefano Bizzotto dice "l'olimpiade era il mio sogno, ma a volte la vita è anche altro..." mentre in lacrime cerca di rispondere, sconsolata. Come non capirla...


Proseguiamo nella narrazione di un'altra sofferenza: il Setterosa ha perso contro gli Stati Uniti 9-6. Brutta sconfitta per le azzurre, in parità fino all'inizio del secondo quarto. Poi gli Stati Uniti piazzano il break grazie alle azioni in superiorità numerica. Le nostre sono imballate in attacco, non riescono più a piazzare tiri pericolosi, in superiorità numerica non riescono mai a ferire le avversarie, che si trovano 6-3. Nel quarto parziale nuovo dominio statunitense: la nostra "tattica" di piazzare due giocatrici ai lati della porta mentre siamo in inferiorità numerica non paga, le statunitensi continuano a martellare di fronte a un'impotente Elena Gigli. Per contro noi continuiamo ad essere inefficaci nell'uomo in più, lente, indecise e prevedibili. I nostri unici due lampi sono un rigore segnato da Tania Di Mario e un gol segnati dalla Cotti, che ci permette di passare dal 9-5 al 9-6. 
Il parziale è così meno pesante, in un torneo olimpico in cui le nostre ragazze non sono quasi mai state in grado di entrare in partita. Unica vittoria contro la Gran Bretagna, qualificata unicamente in quanto paese ospitante; a parziale "discolpa" delle nostre il fatto che nelle prime due partite i nostri centroboa non siano stati nelle condizioni di giocare al meglio. Oggi non è stato così, perchè le statunitensi non hanno quasi mai applicato la zona, pressavano, e di conseguenza soprattutto la Frassinetti ha avuto occasioni per andare a tiro.
E' un peccato per questo solido gruppo, capace di vincere gli europei pochi mesi fa, peccato per tutto il lavoro di Fabio Conti, che qui di certo non ha portato i suoi frutti. Più che altro si sapeva che gli Stati Uniti erano superiori, bisognava evitare di finire contro di loro ai quarti piazzandosi meglio nel girone iniziale.
Ci rimane da disputare il tristissimo torneo "di consolazione" per assegnare i posti dal quinto all'ottavo.


Veniamo alla terza sconfitta, questa senza nessun rimpianto.
Cicolari e Menegatti hanno perso nettamente (0-2) contro le statunitensi nei quarti di beach volley, campionesse di Atene 2004 e Pechino 2008. Erano nettamente favorite, e non hanno deluso le aspettative. Sono -purtroppo per noi- parse di categoria superiore, piazzavano ogni pallone, difendevano qualsiasi cosa, erano veramente dominatrici del campo. Brave le nostre a continuare a crederci e a rimanere unite fino alla fine del match.

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