27.3.08

Diossina nella mozzarella: Ecco il colpevole!


Grandioso e sublime OT

Di Comandante Nebbia - MenteCritica


Lasciate perdere il governatore. Lui è solo una mia promanazione, un pupazzo nelle mie mani. Fa solo ciò che voglio ed è lì solo perché io l’ho voluto. La Sindaco? Ma l’avete vista? Secondo voi conta qualcosa? E insieme a loro lasciate perdere gli amministratori locali. Migliaia di parassiti che, agitando bandierine colorate, svolgono la loro attività saprofita come vermi nell’humus putrescente che nello stesso tempo è la loro casa, il loro cibo e la loro merda.
Il vero responsabile di questa situazione sono io.
Solo io.

Io sono quello che ora si nasconde dietro una indignazione corrucciata e severa. Io sono quello che adesso punta il dito e chiede la forca. Io sono quello che oggi veste i panni della vittima, ma in realtà sono lo spietato carnefice che ha succhiato la linfa di una terra bellissima fino all’ultima stilla e ora mi consumo nella rabbia perché è rimasta solo veleno da suggere.

Ho cominciato da scurdammece o passato, chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Poi, passando per tutti dobbiamo campare son arrivato a lo fanno tutti mo lo faccio pure io.

Sono io che ho messo i vermi dove stanno e sono sempre io che li ho usati per chiedere favori e un occhio di riguardo per carità perché funziona accusì.

Sono io che ho messo le città a ferro e fuoco e ho occupato la ferrovia perché la lega mi aveva retrocesso la squadra di pallone e poi ho vissuto insieme alla monnezza perché ce vo pacienza. Sono io che ho chiuso un occhio e anche due quando il mio vicino scaricava merda nel mio cortile e poi ho fatto la guerra contro i carabinieri per non far aprire la discarica. Sono io che, quando mi vado a chiavare le puttane nigeriane sulla Domiziana, mentre faccio lo slalom tra le montagne di immondizia, non me ne fotto un cazzo perché ormai i rifiuti fanno parte del paesaggio come se fossero alberi, cespugli o fiori.

Sono io che annuisco comprensivo quando uno mi racconta che surgela il latte di bufala in inverno perché si vende meno prodotto e lo scongela d’estate quando la domanda raddoppia perché tutti vogliono la caprese cu a fugliulella e basilico n’coppa. E sono sempre io che, mentre sono in servizio, quando becco uno che scarica rifiuti abusivamente, lo lascio andare perché almeno nun fa ‘o spaccio.

E sono ancora io, in procura, ad aprire decine di fascicoli su Moggi, le partite truccate, la retrocessione del Napoli e poi a lasciare chiusi quelli giusti perché non conviene per la salute e poi c’è la partita su sky o la bolletta da giocare.

E ora? Ora piango miseria perché il mio caseificio chiude, il mio albergo è vuoto, i miei clienti non mi portano fatture da registrare, il dottore mi ha ulteriormente ridotto la paga anche se continua a farmi firmare per intero.

Ora, dopo aver permesso con i miei atti, le mie opere e le mie omissioni che l’aria dolcissima nella quale ero nato diventasse torbida e persa. Ora, dopo essermi venduto mille volte al silenzio, al compromesso ed alla complicità, dopo aver aperto le porte della mia casa ed aver accolto i furbi alla mia tavola per mangiare insieme a loro, ora, soltanto ora, mi accorgo che non ne valeva la pena.

Ora ho capito che per trenta denari ho venduto la mia terra e con essa il futuro dei miei figli.
I miei figli. Per loro c’è l’Europa. L’Irlanda, l’Olanda, il Belgio. Come i loro bisnonni che partivano con la valigia di cartone, loro piegheranno la loro bella laurea e partiranno per il Nord freddo ed incontaminato.

E gli altri? Quelli che non hanno nemmeno una laurea da offrire? Quelli che dovranno mettersi in competizione con tunisini, turchi, nigeriani?
Per loro ci sono le migliaia di incroci di cui le città sono disseminate. Per le mie figlie invece ci sono le desolate periferie e gli operai con la paga del sabato da spendere. Quando russe, ucraine e polacche troveranno finalmente lavori migliori ci sarà tanto posto per loro.

E non può essere altrimenti perché ormai ho capito che si raccoglie sempre ciò che si semina. Sempre e comunque.

Se ti sei riconosciuto in questo racconto e ti sei offeso, sono cazzi tuoi. Personalmente me ne fotto.

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23.3.08

Buona Pasqua!


Buongiorno e Buona Pasqua a tutti!! Speriamo che si risolva qualche conflitto, interiore, esteriore, di relazione interpersonale, statale, internazionale! Basta anche uno solo.
Ad esempio per il conflitto in Tibet, Luttazzi ha un'idea:

"Dite a Veltroni che metta in lista un tibetano ma anche un cinese.

Problema risolto."

Spero che per voi sia proprio una bella festa!

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17.3.08

Coincidenze internazionali, Cina e Occidente a confronto


9 marzo - Giungono ai tg notizie vaghe e nebulose su attentati in Cina, che minacciano le olimpiadi, che attaccano un volo aereo, che minacciano le olimpiadi e attaccano un volo aereo.
Insomma, non si capisce niente, l'unica notizia chiara è che sono terroristi aderenti ad Al Qaeda, che sono stati arrestati, sono stati uccisi, sono stati arrestati e sono stati uccisi. Non si capisce niente.
Mettiamo un pò d'ordine: c'è stato un attentato ad un volo aereo della compagnia China Southern Airlines, che è stato costretto ad atterrare a Lanzhou. E' stata aperta l'inchiesta e sono stati arrestati i terroristi.
Le autorità cinesi hanno poi riferito di aver smantellato a fine gennaio una banda di separatisti che pianificava attacchi da compiere durante le olimpiadi, uccidendo due esponenti e arrestandone altri 15.
Sempre secondo le fonti ufficiali, entrambe le azioni sono state condotte da una minoranza musulmana separatista (gli Uighuri) della regione dello Xinjiang, a nord-ovest.
Sono un popolo di origine turcomanna, erano una repubblica autonoma fino all'invasione cinese dopo la seconda guerra mondiale; costituiscono il 60% dei musulmani in Cina.
A sentire le notizie in questi termini non emerge nulla di strano.
Ma sorgono dubbi: innanzitutto gli Uighuri sostengono che è tutto falso, e che l'averli associati a Osama Bin Laden è un modo per la Cina per giustificare all'ONU qualsiasi attacco futuro nei loro confronti. Inoltre, non solo le notizie sono quanto mai confuse, ma è strano che una dittatura così impegnata a mostrare ossessivamente la sua forza e la sua grandezza non mostri le prove delle azioni militari per difendere le olimpiadi, stupisce che non ci siano foto di arrestati, o filmati dell'eventuale irruzione nel "covo" dei separatisti.

11 marzo - Gli Stati Uniti cancellano la Cina dalla lista dei paesi che violano i diritti umani.
Nel rapporto annuale del Dipartimento di Stato si continuano a criticare la mancanza della libertà di base e la tortura dei prigionieri (prassi a cui gli USA sono peraltro estranei). Nella lista nera compaiono Corea del Nord, Birmania, Iran, Siria, Zimbabwe, Cuba, Bielorussia, Uzbekistan, Eritrea e Sudan.
Considerando che la Cina era stata inclusa nella lista due anni fa perchè mancavano le libertà di base e la giustizia era sommaria non si capisce cosa sia cambiato.
Forse è migliorato l'approccio della Cina nei confronti dei musulmani? Forse anche la Cina comincia ad avere interessi nello sbandierare la lotta al terrorismo, guardacaso islamico?
Entrambe le potenze hanno bisogno di affossare i "terroristi" per mantenere la stabilità interna e controllare i cittadini in modo più efficace, giocano sull'infondere paura negli abitanti per legittimare bisogno di sicurezza eccessivo e oppressione ancora maggiore.
O forse è una dannata coincidenza, se i cinesi non avessero diffuso le notizie sugli attentati gli USA li avrebbero comunque tolti dalla lista nera.
Però, che tempismo gli americani! Neanche il tempo di lodare la Cina e subito vengono traditi dall'aggressione massiva in Tibet, a Lhasa. Si parla di centinaia di morti, di repressione durissima su cortei pacifisti.
Ci sono diverse riflessioni all'orizzonte:
innanzitutto questo uso indiscriminato della violenza da parte della polizia avviene talvolta anche in Italia (vedi Genova e Napoli), anche se con conseguenze certamente diverse.
Inoltre, quello che stupisce maggiormente è la necessità di dimostrare la fermezza, la decisione estrema nel distruggere popolazioni intere, la necessità di affermarsi annientando l'altro, il bisogno di mantenere il Tibet sotto il controllo totale del regime.
Trovo poi incredibili le reazioni mollicce dei nostri governi occidentali, che non dicono niente alla Cina, non la esortano a fornire informazioni più precise, non prendono una posizione chiara e univoca. Non sarà che non ci si vuole inimicare la Cina?
Ma perchè la Cina fa così paura? Perchè tante multinazionali sono là, tanti soldi americani sono depositati là, tanti investimenti mondiali sono stati effettuati là.
Per risparmiare sulle produzioni non si è guardato in faccia a nessun diritto umano, e poco importa se la Cina sia stata due anni nella lista nera degli americani.


E' in lista nera? Perfetto, basta evacuare tutte le multinazionali, intimare a Microsoft, Yahoo e Google di ritirarsi dalla rete dato che sono costretti a censurare dati e notizie, non depositare più grosse somme di denaro, e vedrete che la Cina sarà in ginocchio.
E così questa repubblica popolare immensa è diventata un'arma a doppio taglio, per consentire vantaggi a pochi si mettono in discussione princìpi irrinunciabili, bisogna continuamente spendere e investire in tecnologia per contrastare la concorrenza cinese. Il fenomeno-cina sussiste perchè l'occidente l'ha creato e continua ad alimentarlo, è questo meccanismo che conferisce al sostantivo "globalizzazione" quell'accezione così sgradevole e negativa.
Perchè in Iraq bisogna portare la democrazia, in Cina le fabbriche.

Articolo pubblicato in contemporanea su MenteCritica


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Cucchiaio di legno evitato!


Da Passion Still Lives Here -di La Stampa-

Il drop assassino in mezzo ai pali, l'urlo e la corsa tardelliana di Andrea Marcato, il Wilkinson de noartri, l'indice puntato verso la fidanzata Diletta e le due sorelle sobbalzanti in tribuna. Il Flaminio che esplode. Un happy ending nazional popolare, benedetto dalle inedite lacrime di Nick Mallet, il ct sudafricano che quando allenava gli Springboks non si commuoveva mai. Perché in Sud Africa la vittoria ovale è norma. In Italia eccezione, gioia che soffoca. Abbiamo battuto la Scozia in zona Cesarini, dopo venti minuti finali di thrilling puro, in una partita brutta, che a metà secondo tempo, e dopo la meta tagliagambe di Blair al 45', sembrava persa. Spaccata dalle incursioni del karateka Strokosch, dai calci di Paterson e Parks, dopo l'iniziale vantaggio azzurro per una meta tecnica concessa alla mischia dall'arbitro Owens. Charlie Brown per una volta non ha fallito la presa. Malgrado 4 sconfitte in 5 partite siamo mezzi eroi, non vermi definitivi. La stagione è incerottata, ma salva. Finiamo comunque ultimi in classifica, una vittoria come la Scozia ma -2 nella differenza punti. Il detestabile cucchiaio ligneo resta nel cassetto.A togliercelo di mano, quando tutto pareva smottare, è stato l'intercetto di un favoloso Sergio Parisse. Il capitano coraggioso, forse il miglior n. 8 d'Europa, ha mandato Canale - sì, proprio lo sciagurato Gonzalo - in meta in mezzo ai pali al 62’. Era il 17 pari, poi 20 pari dopo due punizioni incrociate, infine i 3 punti benedetti infilati dal destro di Marcato al 79’, dopo che una lunga, testarda offensiva italiana gli aveva liberato davanti lo spazio per la pedata più velenosa del rugby, il drop. Un reagente beffardo, capace di far virare dal grigio al rosa (stinto) la cartina al tornasole del nostro torneo. Così le vittorie mancate con l'Irlanda (sconfitta di 5 punti) e l'Inghilterra (4 punti), il ko con la Francia (12), il primo tempo con il Galles diventano lampi di faro, non ombra densa come sarebbe stato in caso di sconfitta. I capitoli di una navigazione in progresso, con il secondo tempo di Cardiff come unica vera secca. «Il Sei Nazioni è sempre difficile per l'Italia - ha riassunto Mallett -. Non abbiamo tanti giocatori come le altre squadre. Alle ultime due partite siamo arrivati stanchi e con un giorno di recupero in meno rispetto alla Scozia. Quella di Parigi è stata la nostra prestazione migliore. Questa volta non abbiamo giocato bene, ma sono commosso perché è una vittoria importante per la squadra, lo staff, i tifosi che voglio ringraziare perché ci hanno sostenuto anche nelle sconfitte. Siamo ultimi? Non importa. Per me contano solo le vittorie e le partite che portano esperienza alla squadra». Poverissimi, ma almeno belli, visto che i due uomini del giorno sono "The Body" Parisse e Marcato, occhi blu e nasino da modello. La lunga stagione iniziata con il mondiale è chiusa. Potremo affrontare i test estivi con meno affanno, ma la questione "apertura" va risolta. Masi, prima di uscire per infortunio, ieri ha giocato la sua peggior partita da numero 10, un ruolo che non è il suo (nel suo club, a Biarritz, fa faville da centro), che non gli piace e a cui si adatta solo per spirito di squadra. Mallett continua a difendere il suo esperimento: «Marcato pesa solo 82 kg, non reggerebbe 5 partite». La coerenza, però, a volte non è la più intelligente delle virtù.
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15.3.08

Manfred e Denise: che spettacolo!














Oggi si sono concluse le finali individuali della Coppa del Mondo di sci a Bormio (domani ci saranno le prove a squadre), e sono stati premiati tutti gli atleti vincitori delle Coppe di specialità.
Nello slalom speciale maschile Manfred Moelgg aveva 21 punti di svantaggio dal francese Grange; è arrivato primo dopo la prima manche, nella seconda Grange ha sbagliato a poche porte dalla fine arrivando sedicesimo. Moelgg -fermo al cancelletto di partenza- non ha chiesto cosa fosse accaduto, ma ha detto di aver sentito un urlo deluso dei francesi, e così è sceso tranquillo, arrivando sesto e regalandosi la coppa di specialità. E' il quarto italiano ad aver vinto in speciale, dopo Thoeni, Tomba e Rocca.
E' stato veramente emozionante, una grande sorpresa perchè comunque Grange quest'anno ha vinto tre gare, ma Manfred si è meritato tutto, è in un periodo straordinario sia per la forma fisica che psicologica. E' sicuro di sè, tranquillo, sereno, vincente!
Anche le donne hanno gareggiato. E' stata la passerella per Denise Karbon, che ormai aveva già in tasca la coppa. E' arrivata ottava, correndo ancora col guantone verde per il gesso alla mano, sempre sorridente e gioiosa. Manuela Moelgg è arrivata seconda, a soli 7 centesimi dalla Goergl, ed è arrivata terza nella coppa di specialità! Quindi un grande risultato, che fa ben sperare per l'anno prossimo!
Hanno consegnato le coppe Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, che emozione! Ricordo quand'ero bambina, lo sci era per me appuntamento fisso, e loro erano i miei campioni...E' stato un tuffo nel passato commovente, e allo stesso tempo intenso per il futuro di questa squadra, che ci donerà sicuramente altre soddisfazioni, perchè Moelgg (che è arrivato terzo nella classifica del gigante e quarto nella classifica generale) si può candidare per la coppa generale, Denise Karbon si è mostrata imbattibile in gigante e gareggia anche nello speciale, con discreti risultati. Sempre nello speciale c'è Chiara Costazza che sta emergendo e si sta affermando sempre più. Inoltre Manuela Moelgg appare in crescita, il terzo posto in gigante è eccellente.
E speriamo anche nel recupero di Fill e di Rocca (oggi ottavo), che quest'anno ha dovuto saltare gare per l'infortunio al ginocchio, e a causa della difficile riabilitazione non ha mai potuto svolgere potenziamento muscolare.
Finalmente lo sci italiano sta tornando ad alti livelli, finalmente è più seguito, finalmente abbiamo un uomo e una donna in cima al mondo!


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12.3.08

Gli sport invernali sono ufficialmente tornati!

Che Italia ragazzi! Partiamo dall'inizio...



Il primo marzo Heel, partito col pettorale 26, aveva vinto la discesa libera di Kvitfjell finendo davanti a Bode Miller. Un grande risultato, se si pensa che l'ultimo italiano a vincere in discesa era stato Cristian Ghedina. Lui alla fine della gara ha commentato: «Per la prima volta ho fatto una discesa senza sbagliare. Pazzesco, sono arrivato primo! Non ci credo ancora, devo capire come ho fatto a far segnare questo tempo. Certo è che finalmente non ho sbagliato nulla, ma proprio nulla». Già. Di solito faceva bene la partenza e sbagliava a metà. Oppure partiva male e tirava dopo. «Ho imparato a vincere», e ride. Poi si corregge, perché alle luci della ribalta non è abituato. «Voglio dire, sono cresciuto. Con l'esperienza ho capito come si gestisce una gara. Prima non l’avevo mai capito».













Poi lo scorso weekend Nadia Fanchini è arrivata terza nella discesa di Kraniska Gora (Slovenia), e Manfred Moelgg e Massimiliano Blardone sono arrivati rispettivamente secondo e terzo nel gigante.
Si cominciava a pensare alla "maledizione" del secondo posto per Moelgg...


E invece, il giorno dopo in speciale ha dimostrato finalmente di poter arrivare davanti a tutti! Già in testa dopo la prima manche, c'ha fatto soffrire nella seconda, per qualche istante si è "appoggiato" tenendoci col fiato sospeso. Ma ha mantenuto il vantaggio e ha vinto!
Tra l'altro Grange, il leader della coppa di specialità dello slalom, è arrivato quarto, e quindi Moelgg ha recuperato punti (adesso è a -21). Si giocheranno tutto in queste finali di Bormio!
L'azzurro dopo la gara ha dichiarato: "Non ho mai dubitato che questa vittoria sarebbe arrivata: sapevo che prima o poi sarebbe toccato a me e nonostante le nuvole oggi per me è una giornata piena di sole. Sono davvero contentissimo. La cosa più importante è che sono sempre rimasto tranquillo, al cancelletto della prima come nella seconda. Ho anche fatto un errore, ma ho sempre attaccato. Volevo vincere a tutti i costi e ci sono riuscito, che bello".
Infine l'azzurro volge lo sguardo alle finali di Bormio: "Il mio pensiero è già a Bormio - ha concluso Moelgg -, la stagione non è finita e voglio giocare tutte le mie carte sulle piste di casa. Posso ancora fare risultati importanti e non lascerò niente di intentato. Ce la metterò tutta fino all'ultima porta. Ci sarà da divertirsi".
Inoltre ricordiamo Denise Karbon, capace di vincere la Coppa di specialità in gigante, che a Bormio cercherà di chiudere la stagione in bellezza...


Sempre lo scorso weekend si sono disputati i mondiali di pattinaggio di velocità a Nagano, dove Fabris è arrivato secondo nei 5.000 metri ed è arrivato anche l'argento nella prova a squadre dietro una spettacolare Olanda.

Insomma, una grande Italia, finalmente sono tornati alla ribalta gli sport invernali, finalmente possiamo gioire per questi atleti. E tutto questo è successo in una stagione in cui si sono palesate importanti carenze economiche dovute alla mancanza di finanziamenti adeguati, eppure tutti, dai tecnici ai preparatori agli atleti, hanno dato il massimo.



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7.3.08

Lanzinger è tornato a casa



E' rientrato oggi in patria lo sciatore austriaco Matthias Lanzinger, infortunatosi nel super G di Coppa del mondo in Norvegia a Kvitfjell. E' ricoverato in un ospedale locale dove rimarrà per almeno tre settimane, necessarie per la riabiliazione.

Intanto non si placano le polemiche, e la stampa austriaca mette sotto accusa le modalità di intervento della sicurezza della pista norvegese: in primis l'assenza di un elicottero di soccorso al momento dell'incidente e poi l'inadeguatezza dello staff medico dell'ospedale di Lillehammer, il più vicino al luogo dell'accaduto, accusato di aver fatto perdere troppo tempo per il trasporto dello sciatore infortunato.
La famiglia dello sciatore ha affidato il mandato a un avvocato per determinare se sussistono le basi giuridiche per richiedere i giusti risarcimenti.

Il medico che l'ha operato riferisce che Lanzinger è arrivato in tempo in ospedale, e che le torsioni subite dal piede hanno reso inevitabile l'amputazione. Il problema è però alla base: la spettacolarizzazione delle gare ha creato un super-G che ormai è simile alla discesa come tracciato e velocità, ma si svolge senza prove e con meno misure di sicurezza. Fino a qualche anno fa il super-G era più simile al gigante, e allora aveva senso mantenerlo. Ci sono atleti (tra cui Giorgio Rocca) che hanno chiesto di abolirlo, ma è pur vero che a Kvitfjell era stato posto il problema della sicurezza, hanno chiesto ai concorrenti se volevano correre e la risposta -almeno della maggioranza- era stata affermativa. Allora siccome capisco la passione di questi atleti dico che va bene il super-G, ma deve tornare quella gara bellissima con curvoni e pista scorrevole, più lento, o se no con prove prima della gara. Chi vuole più velocità può gareggiare in discesa libera. In più, è necessaria una supervisione sul tracciato. Quella porta in cui si è imbattuto Lanzinger era esattamente in mezzo alla curva (che peraltro aveva un angolo considerevole), non si vedeva la pista prima di quella bandierina. Prima che vedessi l'impatto mi ero chiesta "ma da dove arriva l'atleta?".
Serve più sicurezza, pensare "tanto non succederà mai niente" è estremamente pericoloso, perchè ci vanno di mezzo ragazzi o comunque giovani uomini.



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5.3.08

Lanzinger si sveglia dal coma farmacologico. "Comè finita la gara?"


Lanzinger si è svegliato ieri sera dal coma farmacologico e ha superato senza complicazioni la prima notte successiva all'intervento. Ha detto che ricorda l'impatto contro il paletto, e ha anche chiesto chi si è piazzato alle spalle del suo compagno di squadra Georg Streitberger.
Intanto Fill chiede più sicurezza: ''E' un peccato che debba sempre succedere una disgrazia per garantirci un livello minimo di sicurezza, non e' possibile svolgere delle gare di Coppa del mondo di sci senza che ci siano almeno due elicotteri per il pronto soccorso sul posto, in modo tale che in caso di incidente ne rimanga un altro a disposizione''.
"La F1 è più sicura, la nostra carrozzeria è più debole": è stato l’amaro sfogo della Meissnitzer, concittadina di Matthias. Hermann Maier, già sconvolto domenica dopo aver seguito in diretta la caduta del compagno di squadra, ha rilasciato alle agenzie queste parole: "Quello che è successo a Matthias mi ha molto colpito. Posso solo dire che la nostra federazione ha fatto di tutto per aiutarlo".
Per il momento, il suo presidente, Peter Schroecksnadel, non alimenta le polemiche sui soccorsi, per alcuni ritenuti troppo lenti e quindi causa del tragico epilogo della caduta.
"Nemmeno un soccorso immediato avrebbe risparmiato a Lanzinger l’amputazione della gamba. Il tessuto muore dopo 6-8 ore e il ragazzo è arrivato da noi entro questo lasso di tempo", ha detto Lars Engebretsen, il chirurgo norvegese che lo ha operato.
Lanzinger, assistito dalla sua compagna Eva, è in condizioni stabili secondo il bollettino medico diffuso dall'ospedale di Oslo. Intanto, l'Austria si sta mobilitando per garantire sostegno all'atleta: la federsci (Osv) ha reso noto che la Telekom Austria è pronta ad offrirgli un impiego. Lo sciatore, inoltre, potrà contare anche sul supporto di molti atleti disabili, pronti a mettersi a sua disposizione.
Nel mio piccolo spero che trovi le risorse per superare questo problema improvviso...


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4.3.08

Lanzinger: carambola tragica, mondo dello sci sotto shock


Domenica si è disputata la gara a Kvitfjell di super-G valida per la Coppa del Mondo. Lanzinger parte col pettorale numero 30, ma in un salto in curva finisce contro il palo, perdendo conoscenza e cadendo rovinosamente. Complice il mancato distaccamento dello sci, subisce torsioni sulla gamba sinistra. Poi, la tragedia incredibile: l'organizzazione non ha previsto un elicottero per il soccorso. Lanzinger viene così trasportato in barella a valle e poi bisogna aspettare un elicottero privato per portarlo d'urgenza a Oslo. Com'è possibile che una gara di coppa del mondo non preveda un elicottero? E' fondamentale, già dovrebbe essere a disposizione in tutte le località sciistiche, ma in una competizione agonistica è indispensabile, imprescindibile.
Si è rotto tibia e perone in tre punti, ma il problema più serio è rappresentato dall'ischemia grave al piede, sopraggiunta per la rottura di vasi arteriosi. E l'ischemia non ammette ritardi. Arrivato a Oslo è stato subito sottoposto a un intervento di nove ore, con creazione di un bypass arterioso, che però non ha risolto i problemi circolatori, a causa dell'irreparabile danneggiamento dei tessuti.
Le sue condizioni generali sono peggiorate, e oggi è stato sottoposto all'amputazione della gamba sotto il ginocchio. Le sue condizioni adesso sono un pò migliorate, non è più in serio pericolo di vita, ma rimane in coma farmacologico.
Oltre agli organizzatori della gara negligenti, mi chiedo se la FIS-Ski non preveda standard di sicurezza (sul sito non è evidente niente dell'accaduto e non c'è nessun regolamento organizzativo), mi chiedo se non ci sia un "ente di controllo", mi chiedo a cosa servono le reti arancioni se poi un infortunato non può essere trasportato velocemente in un ospedale.
Coi "se" e coi "ma" non si fa la storia, però speriamo di poter evitare altri casi simili.


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1.3.08

Denise Karbon vince la Coppa del Mondo di gigante! Applausi



ZWIESEL (Germania) - Denise Karbon, ventisettenne di Castelrotto (Alpe di Siusi), ha vinto la Coppa di Specialità in gigante, perchè a causa del maltempo non si è potuto gareggiare. L'azzurra ha un vantaggio di 181 punti sull'austriaca Elisabeth Goergl, che quindi comunque non può recuperare nelle finali di Bormio. Un risultato straordinario, arrivato dopo tante vittorie:
- 27 ottobre 2007: Soelden;
- 24 novembre 2007: Panorama, in Canada;
- 28 dicembre 2007: Lienz;
- 5 gennaio 2008: Spindleruv Mlyn;
- 12 gennaio 2008: 3a a Maribor;
- 26 gennaio 2008: Ofterschwang, con la mano ingessata.
Ha superato in carriera tanti infortuni, ha una grinta e una felicità addosso incredibili, che speriamo la porteranno lontano!
"Ho capito di avere in mano la coppa dopo il successo di Ofterschwang - spiega Denise -. Avrei voluto sigillare la mia superiorita' qui a Zwiesel, direttamente sul campo, ma penso che il risultato della pista sia limpido visto il vantaggio che ho raccolto gara dopo gara durante la stagione. Per l'anno prossimo voglio insistere maggiormente sullo slalom, mi sono resa conto di potere togliermi delle soddisfazioni anche fra i pali stretti. Un pensiero alla velocita'? Nemmeno per sogno, discesa e supergigante non fanno parte del mio dna. In settimana faro' una nuova lastra alla mano per vedere a che punto e' arrivata la guarigione della frattura al metacarpo, in queste ore mi stanno arrivando messaggi di felicitazioni da campioni come Deborah Compagnoni e Alberto Tomba". "Succedere undici anni dopo alla valtellinese e' un onore. Ringrazio i vertici della Federazione, il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, lo staff tecnico, le mie compagne. adesso ho qualche giorno per pensare alla dedica da fare per questo sogno diventato realta'. Penso che la faro' a Bormio quando alzero' la coppa" dice Denise Karbon."
"Matrimonio? Per il momento non ci penso, i prossimi obiettivi sono i Mondiali in Val d'Ise're del 2009 e le Olimpiadi del 2010. A fine stagione faro' uan serie di test sui materiali in vista della prossima stagione, poi ci sara' spazio per un po' di vacanza, assolutamente in Italia. Il primo festeggiamento l'ho fatto con una birra offerta al mio fans club, stasera festeggeremo insieme alla squadra in albergo".


Deborah Compagnoni e Alberto Tomba fanno i complimenti a Denise Karbon per la vittoria della coppa del mondo di gigante. "Ero sicura che sarebbe finita così - ha detto la Compagnoni, ultima azzurra a vincere la coppa di specialità nel 1997 -. Capisco che a Denise sarebbe piaciuto vincere gareggiando anche a Zwiesel, ma sono cose che succedono. Capitò anche a me quando vinsi la mia Coppa del mondo di gigante e una gara venne cancellata dal calendario per il maltempo". Per Alberto Tomba, invece, la Karbon "è partita alla grande con vittorie a ripetizione. Non poteva che vincere la Coppa perché ha dominato tutte le sue rivali. Complimenti, bravissima Denise".

Un applauso anche a Manuela Moellg, al momento terza nella classifica della specialità, e a Werner Heel che in due giorni di discesa libera è arrivato primo e terzo! Tifiamo tutti per questa Italia perchè forse sta tornando la valanga azzurra!


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