29.2.08

10.000...Grazie!


Orbene, il contatore in fondo alla pagina sentenzia 10.000 visite...Grazie!
Grazie a tutti, a quelli che leggono e commentano con zelo e dedizione, a quelli che non commentano ma pensano, a quelli che non commentano e non pensano perchè impegnati da altre storie, a quelli che sono d'accordo con me, a quelli che giustamente non sono d'accordo, a quelli che digrignano i denti a leggere certe mie idee, a quelli che sbuffano al vedere i miei post fuori tema, a quelli che "basta questioni sulla scelta di Pechino per le olimpiadi", a quelli che "scrivi un altro post entro breve senza aspettare dieci giorni", a quelli che passano di qua, sfogliano e vanno, ai quelli affezionati, GRAZIE!!!
...E a Chuck Norris, che legge tutto il blog 10000 volte al secondo. Traducendolo contemporaneamente in 10 lingue. Bendato.
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28.2.08

Josefa Idem a Pechino 2008? Fantastico!


Nello sport, ci sono tanti "fenotipi" di atleti:
- quelli che vanno alle olimpiadi, che si impegnano e riescono a partecipare a questi grandi eventi
- quelli che li vedi subito, hanno quel guizzo talentuoso che sembra averli baciati, con tecnica sibillina, che vincono con naturalezza
- quelli che hanno abbastanza talento ma molta passione, e quindi ce la fanno sempre
- quelli che sono genio e sregolatezza, che non capisci come facciano a condurre una vita così "matta" e ad essere in forma
- I Campioni, con la C maiuscola, quelli che hanno sia il talento sia un'incredibile forza interiore, che superano qualsiasi problema perchè è la passione che li conduce sapientemente verso la felicità e la realizzazione, che vincono e si impegnano sempre di più per confermarsi.

Ecco, in quest'ultima categoria rientrano tanti atleti italiani, tra cui Josefa Idem. Classe 1964, ha già partecipato a 6 olimpiadi, vincendo due bronzi, un argento e un oro (a Sidney). Ha vinto 35 medaglie internazionali, ma nonostante questo si sta ancora allenando duramente con le altre azzurre per provare a gareggiare anche a Pechino 2008.
E questa è la manifestazione di una forza incredibile...Spero che possa partecipare alla sua settima olimpiade, spero che la viva da protagonista, spero che sia ancora una volta un esempio per tutti.


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21.2.08

Bè certo


Ragazzi quando avete voglia di stupirvi, di provare quella sensazione di incredulità, di rimanere un attimo attoniti, guardate il sito ufficiale delle olimpiadi. Non serve che cerchiate in pagine nascoste, le perle migliori sono in evidenza, lì nella home, centrali, sfoggiate con orgoglio e naturalezza. Questo è un esempio di modificazione della realtà e di bispensiero per dirla alla Orwell, giornalismo geneticamente modificato citando Luttazzi. E' incredibile come dicano una cosa e il suo contrario come se fosse tutto normale. Analogie con la nostra informazione sono ahimè evidenti.

(PECHINO, 19 febbraio) - I proprietari delle case demolite per la costruzione di luoghi olimpici di Pechino sono stati tutti collocati opportunamente.

Il programma di demolizione e delocalizzazione è proceduto seriamente in conformità con le disposizioni legislative e regolamentari dei governi centrali e locali, e dei piani di costruzione di luoghi olimpici. Questo è stato spiegato dal funzionario della Commissione Edilizia Comunale di Pechino in una conferenza stampa, davanti a 100 giornalisti cinesi e stranieri.
Le famiglie colpite hanno espresso esteso sostegno e apprezzamento; il progetto è stato realizzato senza intoppi. Tutte le famiglie sono state trasferite volentieri previa consultazione e accordo, nessuno è stato costretto a trasferirsi, ha aggiunto.
Il progetto ha coinvolto 14901 abitanti di 6037 famiglie, compresi i 10355 abitanti di 4614 famiglie "Olimpiadi verdi", che rappresentano l'80 per cento del totale. Il resto delle persone colpite sono state sparse in Wukesong e in altri settori.
Le famiglie sono state risarcite per le loro precedenti case secondo i prezzi del mercato immobiliare, e sono state offerte loro nuove case vicino alla loro abitazione originale; sono stati versati i fondi per le indennità di reinsediamento e di sicurezza sociale.


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18.2.08

Un weekend da fuoco sulla neve!


Sabato: Armin Zoeggeler (detto Arminator, che è anche più facile da pronunciare) vince la sua settima Coppa del Mondo. Conosciuto dai più durante le olimpiadi invernali di Torino 2006, in realtà ha vinto di tutto, compresi il bronzo a Lillehammer, l'argento a Nagano, l'oro a Salt Lake City, cinque ori modiali e tre bronzi (di cui l'ultimo poco fa). E' uno dei massimi interpreti di quelli disciplina da pazzi, in cui bisogna stare coricati a cinque centimetri dal ghiaccio che, come tutti sanno, non è la cosa più tiepida e morbida del mondo. Uno dei migliori in quella disciplina che "speriamo che vada tutto bene", in quella disciplina che chissà come faranno a pennellare quelle curve coricati su una tavoletta con sotto due lamine. Ha 34 anni, ha già prenotato le prossime olimpiadi, e chissà che non riesca a eguagliare Markus Prock, capace di vincere 10 coppe del mondo. Questo è praticamente l'unico record che gli manca.



Domenica: slalom maschile a Zagabria, su quella collinetta cittadina che però richiama tanti appassionati.
Moelgg, complice un errore, finisce la prima manche al 30° posto. Grange, leader di specialità, termina la prima manche ventesimo. Rocca è quarto. Comincia la seconda manche, Moelgg recupera, finisce 13°, Grange esce, Benny Raich esce (è in un periodo in cui ogni piccolo errore lo fa uscire di pista, lui dice che è colpa dei materiali ma non è possibile, perchè se mai quelli ti fanno rallentare, non cadere sempre!), ergo Moelgg recupera punti su Grange e ne guadagna su Raich.
Poi arriva il momento di Rocca, sta continuamente migliorando, lo stile sta tornando quello sciolto e pulito che ci ha regalato tante soddisfazioni. Conferma il quarto posto, avvicinandosi così al podio. Finalmente, serviva il suo recupero, il fatto che sia graduale e sempre progressivo fa ben sperare! Questo piazzamento gli consentirà anche di migliorare il pettorale (domenica è partito col 19), un piccolo vantaggio in più da sfruttare.

Insomma ancora grandi prestazioni, gli sport invernali ci regalano sempre soddisfazioni!


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13.2.08

La quotidianità offre gli spunti migliori



WALTER IL MAGO

Con una giacca sbagliata
Walter il mago si presenterà di nuovo qua
Con un cilindro truccato
ed un coniglio vecchio quasi come il trucco che fa
Ed il suo abra cadabra-cadabra abra
si fa chiamare zingaro
ma è uno zingaro di lusso e lo sa. Lo sa

Seconda attrazione del circo
Walter il mago tornava da Mario come una star
le mani molto più ferme e storie di donne che
lo aspettavano in ogni città
per un suo abra cadabra-cadabra abra
e la magia più grossa giura
che gli è successa in casa sua
con il suo cane per pubblico,
*per una magia così* dice *val la pena vivere*

Fai comparire una donna
fai apparire una donna
faremo apparire una birra noi, se vuoi
Fai comparire una donna
fai apparire una donna
che questa notte farà meno freddo, vedrai

Con i suoi scarsi segreti
Walter il mago si presenterà di nuovo qua
ci fingeremo stupiti
che non ci costa niente farlo sentire una star
con i suoi abra cadabra-cadabra abra
quanti bambini ha stupito
e ora i bambini sono più vecchi di lui
nemmeno un trucco è cambiato che
che se il mondo cambia
qualche mondo non cambia mai

Fai comparire una donna
fai apparire una donna
faremo apparire una birra noi, se vuoi
fai comparire una donna
fai apparire una donna
che questa notte farà meno feddo, vedrai

Luciano Ligabue


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12.2.08

Fanchini, Moelgg, Deville: che Italia!



Grazie a Luca e Antonella di Passion Still Lives Here per questo post pubblicato sul loro blog!

Passaggio di Coppa del Mondo importante per i colori azzurri. Una di quelle giornate in cui esci soddisfatto anche se non hai vinto. E va bene che l'importante è partecipare ma qui ci riferiamo a tutt'altra cosa. Sguardo al futuro con ragazzi ritrovati, confermati e "scoperti".
Nadia Fanchini scivola bene a Sestriere ed ottiene un validissimo terzo posto nella discesa libera disputatasi ieri sulla pista Kandahar Banchetta Giovanni Nasi. Risultato di primissimo rilievo se si pensa che la Fanchini è rientrata da pochissimo nel Circo Bianco con neppure un mese di allenamento. La classe indubbiamente c'è, speriamo che i fastidiosi guai fisici possano mollare nel futuro e permettere a questa giovane promessa di non esser più tale. In campo maschile emerge un Deville confortante e si conferma Moelgg.
Il primo ha talento da vendere deve soltanto maturare e diventare più costante. L'Italia infatti nello slalom speciale di Garmisch esce piazzata ma per poco non sbanca. Lo sciatore di San Vigilio disputa una seconda manche da urlo, anticipando il palo ed evitando quel saltellamento nei cambi di direzione che tanto non paga. Scende a valanga Moelgg sembra una furia, la sua sciata è grintosa ma trova l'ostacolo Herbst in autentica giornata di grazia. Quest'ultimo non rischia, scia pulito senza sbavature, a tal punto che visivamente sembra andar lento. In realtà il cronometro è di parere contrario, Herbst incrementa il suo vantagggio e va a vincere senza problemi. Slalom speciale maschile che continua a non avere padroni veri, eccezion fatta per il pettorale rosso di Grange (ieri in ombra). Transizione dello sci mondiale in cui il fenomeno assoluto non esiste più ed il livello è più uniformato. Guardando a ciò che accade è un vero peccato non avere Giorgio Rocca in piena condizione. Sabato di sci alpino con due podi ed una medaglia di legno... il nostro turno però sta per arrivare.
Manfred Moelgg si ferma a un soffio dalla vittoria. Il 25enne di San Vigilio di Marebbe è stato battuto solo dall’austriaco Herbst nello slalom di Garmisch Partenkirchen. "Ho sciato bene, ho dato il massimo. Oggi Herbst ha sciato meglio di me" dice Moelgg sul traguardo dopo il quinto podio stagionale, il migliore in slalom dopo i tre terzi posti di Reiteralm, Bad Kleinkirchheim e Schladming. Sul pendio che nel 2011 ospiterà i Mondiali Moelgg ha chiuso la prima manche al secondo posto, a 45/100 dall’austriaco e davanti a Lizeroux e Neureuther, con Raich in crisi e Matt e Miller fuori. "In alto ero andato bene, sotto non ero riuscito a fare il massimo, sapevo che non era il miglior tempo, che si poteva fare meglio" dice Moelgg. Ancora in gara con gli sci con il buco sulla punta, Manfred è sceso per penultimo nella seconda manche, chiudendo comunque con il miglior tempo. Alla fine è stato superato solo dall’austriaco, che ha saltato tutta la scorsa stagione per un infortunio alla caviglia rimediato in una partitela con gli amici. "Non penso sia sfortuna, ma solo merito del mio avversario che oggi è andato più forte di me - sorride Moelgg - so che prima o poi toccherà a me, sono riuscito ad avere una continuità che era il mio obiettivo in questa stagione. E non è detto che il primo successo non arrivi in gigante, dopo una vita che tutti mi danno dello slalomista". Moelgg si avvicina anche al primo posto nella classifica di specialità, ora ha 91 di ritardo da Grange, ieri solo 25°. "Un altro passo avanti, sarebbe bellissimo vincere la coppetta. Ma quando sono al cancelletto non penso certo alla coppetta di specialità". Garmisch sorride a tutta la squadra azzurra. In 5 nei 20 nella prima manche, alla fine dietro a Moelgg il migliore è Cristian Deville, quarto e mai così avanti in una gara di coppa del Mondo. Poi 13° Thaler, 15° Rocca e 21° Razzoli. Il prossimo appuntamento è a Zagabria, sabato prossimo, con un altro slalom. Nella discesa libera, valida per la coppa del Mondo femminile, successo per l'americana Lindsey Kildow-Vonn con il tempo di 1'38"86 davanti alla canadese Kelly Vanderbeeck. Grande prestazione di Nadia Fanchini, rientrata da poco alle gare e ancora non al meglio della condizione; l'azzurra ha chiuso al terzo posto con 77 centesimi di ritardo rispetto alla Vonn. Tredicesima Elena Fanchini (a 1"56), seguita da Verena Stuffer e Daniela Merighetti.
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10.2.08

Cina alla ricerca dell'atleta perfetto?



Tutto ciò è inquietante, c'è da sperare che sia falso, perchè in caso contrario dovremmo scontrarci con la cruda realtà degli esperimenti genetici sull'uomo. Lascio giudicare a voi i toni dell'articolo, a me sembrano sensazionalisti ma stringi stringi non c'è nessun particolare, chissà, è uno di quei misteri destinati a rimanere indecifrabili.

Di Michele Diomaiuta - Real Trust
Il campione di basket dell’NBA Yao Ming alto 2 metri e 26 centimetri, sarebbe il risultato genetico di un esperimento scientifico portato avanti segretamente da un equipe di medici cinesi, ai quali venne ordinato di creare un atleta perfetto. Real Trust ispirandosi all’inchiesta del cronista del Newsweek Brook Larmer proverà a fare luce su questa sconvolgente vicenda.

La figura di un campione dello sport può avere una forza comunicativa superiore a quella di tante altre personalità, in quanto un fuoriclasse di una popolare disciplina sportiva ha una visibilità internazionale unica. Il fatto che spesso un atleta diventi il simbolo di un modo di intendere la vita, può incidere in maniera positiva sul comportamento sociale di milioni di giovani, e non a caso spesso i campioni dello sport sono chiamati a fare da testimonial per le campagne contro l’uso delle droghe o contro la guida in stato di ebbrezza. Tutto il potere comunicativo di un atleta sul piano dell’immagine è anche un enorme affare economico, se pensiamo che spesso le multinazionali investono montagne milioni per assicurarsi il volto di un atleta. Questa inchiesta di Real Trust è dedicata ad una misteriosa vicenda legata al campione di basket Yao Ming, in cui si intrecciano ingegneria genetica, politica e sport.

Nella più importante lega professionistica del mondo per quanto riguarda il basket, l’americana NBA, da alcuni anni milita un vero e proprio gigante. Si chiama Yao Ming, stella degli Houston Rockets. Nato in Cina nel 1980 sembra essere stato creato appositamente per diventare un campione di pallacanestro. Spesso per gli atleti fuoriclasse questa frase può essere quasi un modo di dire, ma nel caso di Yao Ming, alto 2 metri e 26 centimetri, è una riflessione che hanno fatto in molti, finché un giornalista del Newsweek ha voluto aprire segretamente un’inchiesta per capire cosa si nascondesse dietro al fisico da super uomo del cestista cinese.

Si chiama Brook Larmer il cronista del Newsweek, da sempre un estimatore dei campioni di basket, che dopo aver esultato davanti alle gesta atletiche di Michael Jordan, restò stupefatto quando vide in campo Yao Ming. Secondo il giornalista quel gigante sembrava non avere nulla di naturale, in quanto la sua eccezionale altezza sembrava essere il risultato riuscito di un processo di eugenetica. Si trattava di una fantasia dovuta al mito di Frankenstain? Brook decise di scoprire se poteva essere credibile pensare che degli scienziati avessero creato in un laboratorio segreto il giocatore di basket che partendo dalla Cina di Mao-Tse-Tung avrebbe dovuto conquistare l’America.

Quando Brook Larmer, l’uomo che voleva scoprire la verità sullo straordinario fisico di Yao Ming, arrivò in Cina per mettersi sulle tracce di quell’enigma, capì immediatamente che le autorità avevano qualcosa da nascondere. Il cronista intuì che la sua presenza a Pechino per distruggere l’immagine pubblica di quello che era il più famoso cinese nel mondo non era affatto ben vista. Si trattava soltanto della difesa di un patriottismo e di interessi economici? Oppure le dinamiche della nascita di quell’uomo alto 2 metri e 26 dovevano essere celate al mondo intero?

Un cronista americano che si aggira tra le strade della Cina ancora oggi può suscitare sospetti da parte delle forze dell’ordine di un paese che nel 2008 organizzerà i giochi olimpici, ma nel quale vige ancora la pena di morte. Larmer per trovare elementi utili a portare avanti la sua inchiesta fu costretto ad agire spesso nell’anonimato. Il suo primo passo fu andare a scavare nel passato di Yao Ming e della sua famiglia, per capire quale struttura fisica eccezionale avevano i suoi genitori. Fu proprio allora che saltò fuori il primo clamoroso e sconcertante segreto.

Brook Larmer per svelare la verità su Yao Ming provò ad individuare i suoi genitori, fatto che dovrebbe essere normale per un cronista che vorrebbe intervistare la famiglia di un fuoriclasse dello sport. L’impresa però si rivelò incredibilmente ardua: per Larmer non fu facile intercettare la famiglia del campione e riuscì soltanto a scoprire come erano venuti a contatto. Per scoprire queste verità tenute Top Secret, il giornalista dovette anche affidarsi alla memoria di alcuni cinesi che dichiararono che i genitori di Yao Ming erano stati a loro volta due campioni dello sport.

Per Brook Larmer fu subito chiaro quanto era avvenuto in Cina per creare il perfetto giocatore di basket. Da una lunga e complicatissima indagine emerse un dato inquietante. I genitori di Yao Ming, il padre Yao Zhi Yuan e la madre Fang Feng Di, erano entrambi due ex giocatori di basket, che per la loro altezza potevano essere considerati dei giganti. Il fatto che due campioni eccezionalmente alti abbiano condiviso un amore non dettato da interessi di stato, potrebbe anche essere credibile.. ma le scoperte del cronista americano andarono oltre.

Ci fu un sensazionale colpo di scena quando Brook Larmer scoprì che i genitori di Yao Ming erano stati fatti incontrare per generare quello che sarebbe diventato il simbolo della Cina vincente nella società degli Stati Uniti d’America. I due, secondo la sua indagine raccontata poi nel libro Operation Yao Ming, neanche si erano mai visti personalmente quando il governo di Pechino, per esplicito volere del dittatore Mao-Tse-Tung, gli impose di fare un figlio. Ad avallare la tesi di Brook Larmer c’era anche un’ ulteriore incredibile scoperta.

La prova inoppugnabile per dimostrare che Yao Ming era il risultato di un esperimento genetico stava nel fatto che in Cina, per controllare e limitare la sovrappopolazione, il governo aveva vietato ai cittadini di avere più di un figlio. Per i genitori del campione fu però fatta un’eccezione. Il sospetto a Brook Larmer venne immediatamente ed iniziò a pensare che forse in Cina esistevano nell’anonimato diversi fratelli di Yao Ming, creati per diventare delle stelle del basket e poi scartati perché non idonei a quella inquietante missione.

Il giallo legato alla nascita di Yao Ming diventava sempre più intenso. Più il cronista andava avanti con le sue indagini, maggiori erano le conferme che trovava a quella sua tesi. Ormai gli era chiaro che il giocatore cinese degli Houston Rockets non era nato come tutti gli altri uomini, ma secondo un progetto genetico, studiato da alcuni scienziati obbligati dal governo di Pechino a mettere in atto quella spaventosa missione. Il giornalista del Newsweek stava per scovare altre sensazionali notizie, che lo avrebbero lasciato sconvolto.

Brook Larmer scoprì che Yao Ming subito dopo la nascita venne seguito da uno staff di medici, fino all’età dell’adolescenza, quando diventò un potenziale fuoriclasse del basket. Il cestista venne prelevato dalla sua famiglia naturale per vivere quotidianamente a contatto con degli scienziati, più come un robot che come un bambino. Privato quindi del tutto degli affetti, Yao Ming aveva una sola funzione sociale, diventare il più grande giocatore di pallacanestro del mondo.. per realizzare questo folle progetto fu sottoposto ad un trattamento spietato.

Il talento e il fisico di Yao Ming Non erano il risultato della casualità e di un normale allenamento. Per il cronista Brook Larmer costituivano la prova della mancanza di rispetto dei diritti umani nella società cinese. Il giornalista però aveva scoperto solo la prima parte del mistero di Yao Ming; c’erano ancora delle verità che ad un europeo possono apparire tanto ciniche quanto grottesche: gli allenamenti a cui fu sottoposto l’atleta cinese erano stati incredibilmente massacranti sin da quando era un bambino.

Gli allenamenti a ritmi inumani a cui venne sottoposto Yao Ming erano la prova dell’inquietante esperimento voluto dalle autorità cinesi. Brook Larmer voleva però andare oltre e scoprire se ad una selezione genetica per trovare i genitori di un uomo che sarebbe diventato alto 2 metri e 26 centimetri, erano stati affiancati anche dei farmaci per far di Yao Ming un gigante. L’ipotesi del giornalista era che al giocatore di basket fossero stati somministrati degli ormoni della crescita, ignorando del tutto la sua salute pur di farlo diventare un fenomeno.

La pista da seguire per capire quali farmaci erano stati somministrati a Yao Ming, fu di fatto impossibile da percorrere, in quanto alle autorità cinesi era giunta la notizia che un cronista americano stava indagando nel passato del campione. Venne così oscurata qualsiasi iniziativa per portare avanti questo capitolo dell’indagine. A Larmer non restò quindi che analizzare l’infanzia e l’adolescenza di Yao Ming ed anche in questo caso venne a conoscenza di verità sorprendenti.

In genere i fuoriclasse dello sport sono come dei fiori che germogliano per caso illuminando la storia dello sport. Dei veri e propri geni irripetibili come il velocista Carl Lewis, detto anche il figlio del vento, o i dribbling del grande Diego Armando Maradona, non sono il risultato di inquietanti processi di ingegneria genetica. Mentre in seguito all’inchiesta del giornalista Brook Larmer sembra non essere un’ipotesi avventata poter dire che Yao Ming, l’atleta cinese più dell’NBA sia stato in realtà creato sul progetto di alcuni scienziati, a cui venne affidato l’agghiacciante compito di creare in laboratorio il giocatore di basket perfetto.

A confermare tutte le tesi di Brook Larmer c’era anche il curriculum atletico di Yao Ming, che quando aveva 13 anni già militava in una squadra professionistica come gli Shanghai Sharks. Il fatto che un bambino riuscisse ad essere superiore a degli atleti adulti in modo davvero schiacciante attirò sin da subito gli osservatori dell’NBA, che capirono quanto sarebbe stato utile accaparrarsi il cartellino di quel fuoriclasse acquistandolo. La missione era dunque riuscita, la Cina poteva vantare nella sua nazionale la presenza di Yao Ming, una stella del basket attualmente valutata per oltre 150 milioni di dollari.

Brook Larmer sapeva che quella sua inchiesta su Yao Ming avrebbe fatto grande scalpore ed era consapevole che rivelando quelle verità si sarebbe scontrato con enormi interessi economici e politici. Le smentite su quanto scoperto dal cronista americano, come si poteva prevedere, non mancarono, e per molti tifosi del campione di basket, quel giornalista era soltanto un tizio che voleva speculare sulla fama planetaria del loro gigantesco idolo. Ormai però Larmer era riuscito nel suo intento, cioè gettare sospetto sul passato di Yao Ming.

Molti giovani estimatori di Yao Ming non riuscivano a capire perché Brook Larmer volesse gettare fango sulla figura pubblica del loro campione. In realtà il giornalista si difese dimostrando che quella sua inchiesta non era contro il cestista cinese, ma denunciava esclusivamente la mancanza di rispetto della dignità di un uomo, trattato come una macchina. Inoltre Larmer sapeva che per diverse multinazionali americane un personaggio come Yao Ming, poteva essere soltanto uno strepitoso affare economico, considerato che utilizzandolo come testimonial avrebbero certamente conquistato un mercato di oltre un miliardo di cinesi.

L’unica vittima che emerge dall’inchiesta di Brook Larmer è proprio il campione dell’NBA Yao Ming, che attualmente viene strumentalizzato dalla politica cinese, in quanto deve rappresentare nel bene e nel male il suo paese nel mondo, nel quale certamente vige un relativo rispetto dei diritti civili. Mentre Yao Ming continua dunque a far canestri e a far innamorare del basket milioni di giovani, intorno a lui marcia una macchina potentissima che produce denaro. Il fatto che tutto questo non sia stato premeditato, grazie al cronista Brook Larmer, appare come un’ipotesi poco credibile, e ci spinge a credere che intorno alla nascita Yao Ming, probabilmente, ci sono ancora molte verità segrete.
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Rugby: l'Italia perde onorevolmente


L'Italia al Flaminio ha perso 19-23 contro l'Inghilterra. E' stata una nazionale a due facce: distratta e inefficace nel primo tempo e agguerrita nel secondo, in cui ha dato filo da torcere alla ben più titolata Inghilterra.
Aria di festa, Flaminio tutto esaurito da giorni. I presupposti per un match di livello ci sono tutti, con una speranza in piu' per l'Italrugby: capitan Vickery, gia' in forse per un problema al polpaccio, deve arrendersi ad un mal di pancia che lo costringe alla tribuna. Un'assenza in piu' in un'Inghilterra gia' rimaneggiata e priva di uno dei suoi cardini, Tindall, mentre Mallett conferma il XV caduto con onore in Irlanda con l'aggiunta di Galon al posto dell'infortunato Canavosio. Nick Mallett aveva chiesto attenzione per tutti gli ottanta minuti, ma le due mete inglesi del primo tempo nascono da topiche incredibili degli azzurri. I vice-campioni del mondo non avrebbero bisogno di regali e invece passano soli 3' ed ecco l'erroraccio italiano in touche che mette in moto la trequarti britannica, permettendo a Sackey di girare al largo e schiacciare senza particolari opposizioni. Wilkinson fa il suo in trasformazione e per Parisse e compagni l'inizio e' tutto in salita.
Ottimo Bortolussi, che ha segnato 5/5 calci piazzati, e Picone, che ha segnato una meta nei minuti conclusivi. Certo se fosse arrivata prima avrebbe potuto cambiare il risultato.
Comunque bisogna essere soddisfatti di questa Italia, competitiva e onorevole, supportata da un grande movimento di tifosi e guidata da un ct che sembra far ben sperare. Attendiamo fiduciosi la prima vittoria di questo 6 nazioni.

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3.2.08

Quante cose da raccontare...


Dunque lo scorso weekend avrei avuto tantissimo da scrivere, è stato sportivamente parlando molto intenso. Cominciamo con lo sport meno conosciuto, il ciclo-cross: Cominelli ha vinto nella categoria under 23, dopo che ne sono successe di tutti i colori.
Passiamo al pattinaggio su ghiaccio, in cui Carolina Kostner ha vinto l'europeo di Zagabria per la seconda volta.
La vittoria più emozionante è arrivata però nello sci, con una Denise Karbon strepitosa che in gigante ha primeggiato col polso fasciato per una frattura, e un guantone verde-acqua gigante senza dita, una super-manopola insomma!
In questo weekend invece l'Italia di rugby ha perso 16-11 contro l'Irlanda nella prima partita del 6 nazioni, decisivi i calci piazzati sbagliati.
Nello sci invece Bode Miller ha vinto la super-combinata candidandosi così per la coppa di specialità; il nostro Peter Fill sembra in ripresa, ha chiuso al quinto posto.
Insomma, ho fatto un gran pastone generale, perdonatemi se ad ogni evento non ho dedicato un singolo post e se sto scrivendo poco, rimedierò presto!!!
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2.2.08

L'effetto farfalla e la meteorologia che non c'azzecca (quasi) mai


Quando vado in aereo cerco sempre il posto finestrino. Guardo fuori l'asfalto interminabile della pista, quegli strani automezzi che girano portando bagagli, carburante, scale. Poi guardo la città, le case sempre più piccole, ho sempre un pò di paura perchè sento il motore che romba e fatica.
E poi, lo spettacolo sublime: le nuvole. Prima di partire controllo sempre che la macchina fotografica sia carica, voglio fotografare il cielo. Finalmente, come nell'acqua, c'è anche la dimensione della profondità, e si capisce il vero spessore delle nuvole; la mia passione sono ovviamente quelle giganti bianche a forma di tanti ciuffi di Elvis raggruppati, ma anche le altre non mi dispiacciono. Non leggo in aereo, o quasi mai (sarà anche perchè non ho mai fatto viaggi lunghi), devo guardare il cielo, devo guardare il mondo dall'alto.
Una volta mentre viaggiavo mi è venuto in mente l'effetto farfalla, secondo il quale il battito di una farfalla in qualsiasi parte del mondo può modificare gli eventi meteorologici per sempre. E ho pensato: se fa questo una farfalla, chissà questo aereo con tutto il calore che sprigiona e gli scarichi di carburante che rilascia cosa può fare...Da quando ho scoperto questo paradosso, che in generale fa parte della teoria del caos, mi fanno molta tenerezza i meteorologi: agognati quando si deve partire per le vacanze e maledetti se le previsioni non corrispondono alla realtà. In fondo è una sorta di veggenza scientifica, ma siamo impotenti di fronte a una farfalla...Cosa ne può sapere il meteorologo di quello che succederà? Certo ha molti mezzi, considera le pressioni, i venti, ma in fondo è come un astrologo.
Anche noi nella nostra vita abbiamo alcuni mezzi per prevedere quello che può succedere, ma chi avrebbe mai pensato all'effetto Mastella? Con uno schiocco di manette a Ceppaloni per pochi voti siamo tutti nei casini, e forse le sorti del nostro Stato cambieranno per sempre. In una serata abbiamo prima esultato a sentire il canto soave del "mi dimetto", ci siamo incazzati perchè il Prodi che tanti hanno votato ha difeso il suo discorso sulla magistatura e l'ha applaudito -insieme a molti della sua coalizione-, attoniti abbiamo assistito alla rovinosa caduta di Prodi con spumante e mortadelle correlati. E chi l'avrebbe mai immaginato? E' successo tutto troppo in fretta...
E adesso come possiamo noi prevedere se Marini ce la farà a promulgare una legge elettorale?
E come possiamo prevedere se sarà meglio di quella di prima? Possiamo sperare che nel frattempo facciano anche qualche riforma intelligente o dobbiamo aspettare nel limbo dei non battezzati dalla grazia della Democrazia?
Ma soprattutto: saremo chiamati a votare per il meno peggio o ci sarà l'invasione?
Che pasticcio questa farfalla, speriamo che l'aria mossa dai marciatori su Roma non faccia ulteriori danni.



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