31.12.07

Buon anno!

Buon anno!!!

Sarete pieni zeppi di auguri di felicità, pace, realizzazione...
Io vi auguro un 2008 nuovo, diverso dal 2007. Vi auguro di vivere nuove emozioni, vi auguro di viverle profondamente. Spero che vi capitino solo cose belle ma, siccome questo è praticamente impossibile, spero che viviate anche quelle spiacevoli, trovando la forza per proseguire. Vi auguro di trovare le soluzioni a tutti i problemi, perchè la bellezza dei problemi è che hanno sempre una soluzione.
Vi auguro di respirare aria più pulita, di stare bene...
E auguro all'Italia un anno di riscatto, di impegno civico e politico, di onestà, un anno un pò più democratico.
Ma soprattutto...Vi auguro che il vostro oroscopo parli bene del prossimo anno, e se dirà cose antipatiche spero siano tutte sbagliate!!!
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25.12.07

E' Natale...



Buongiorno e Buon Natale a tutti!!
Di solito questa comincia a essere l'ora della nostalgia, il pranzo sta finendo o è già finito e si pensa già a domani. Tutti hanno già fatto gli auguri, si sono mossi per tempo, con un rituale organizzato ma comunque frenetico. Anche per me gli altri natali erano stati così, all'insegna dei preparativi perfetti, dei pensieri per i messaggi di auguri...Invece quest'anno è stato diverso, più tranquillo. Ho risposto a tanti messaggini, quelli che ho mandato io li ho scritti personalizzati con quello che mi veniva in mente al momento... Abbiamo pulito la casa un pò per volta, abbiamo cucinato in allegria (ho allietato le "cuoche" con le mie perle di saggezza) ma sempre con tranquillità, abbiamo apparecchiato senza pensare ad ogni dettaglio. Ed è stato meglio così! Decisamente più genuino, più vero e più semplice! Quindi auguro a tutti un Natale bello come quello che ho passato io, e auguro di non avere nostalgia, di continuare felici, perchè tanto per far festa coi parenti basta andarli a trovare, a loro fa sempre piacere!
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16.12.07

Marco Pantani: forse dobbiamo riscrivere la storia




Marco Pantani arriva all'apice della carriera vincendo nel '98 sia Giro che Tour. Nel '99 vince 4 tappe, si appresta a vincere il giro. Il 4 giugno, la sera, poche ore prima del controllo antidoping, Pantani incontra Candido Cannavò, parlano di progetti di beneficienza. Poi il controllo: prima Pantani, ufficialmente risultato con 52.3, poi Savoldelli, 49.9, e infine Gotti, 49.2.
La mattina dopo è il putiferio: viene data la notizia, c'è grande delusione per il pirata, capace di grandi imprese sempre e comunque. Si vocifera che i ciclisti prendano un prodotto che "scoglie" il sangue rendendolo meno denso, a Pantani quella sera non avrebbe fatto in tempo a fare effetto, tant'è che i valori di ematocrito sono decrescenti. Savoldelli è secondo, ma si rifiuta di indossare la maglia rosa per protesta. La indossa Gotti che poi vince il giro. Pantani diventa il "dopato d'Italia", incombono la depressione e la droga. Muore per suicidio il 14 febbraio 2004 per un'ovredose da cocaina.
Questa è la storia che conosciamo tutti, ma potrebbe non essere la vera storia.

La mamma di Pantani, Tonina, è andata lunedì 10 dicembre alla trasmissione di Rai 2 "Ricomincio da qui" affermando che la storia è diversa, e chiedendo la riapertura del caso.
Ecco alcuni stralci...
Il primo episodio losco avvenne nel '95, quando Pantani si ruppe tibia e perone nello spaventoso incidente: in teoria non avebbe più potuto correre, quindi l'assicurazione doveva versare un premio miliardario. Qualcuno (la mamma e il cugino in trasmissione non specificano chi) cercò di gettare fango sul pirata perchè l'assicurazione non lo pagasse.
Poi c'è la vicenda legata al controllo del 4 giugno (la notizia verrà data il 5 giugno).
La mamma dice che un carcerato (di cui ahimè non ricordo il nome, non trovo su internet i video della puntata) le ha raccontato che nel mondo delle scommesse clandestine si sapeva già che il pirata non dovesse vincere. Dice che gli aveva telefonato un siciliano esortandolo a non puntare su Pantani, perchè non l'avrebbero fatto vincere, ma bensì su Gotti o su Jalabert.
Poi la mamma accusa Cristina, moglie di Marco, che si sarebbe approfittata di lui senza aiutarlo, e la manager (Manuela Ronchi), che l'ha allontanato dalla famiglia e dagli amici d'infanzia per inserirlo in un giro di conoscenze "più adatte a lui". Inoltre la manager appena Marco è morto ha scritto un libro su di lui: "un uomo in fuga. La vera storia di Marco Pantani." La mamma dice che quel libro è pieno di bugie.
Infine c'è il grande giallo legato alla sua morte. Lui era in un albergo a Rimini quel 14 febbraio.
Ricordo che le indagini hanno archiviato il caso per suicidio in 55 giorni (la media italiana è di due anni). Quella mattina, verso le 10:00, Pantani chiama la reception chiedendo di mandare la polizia. E' salita una ragazza, nessuno apre la porta della sua stanza, lei va in quella di fianco, telefona e un uomo le dice che non serve niente. Poi Pantani richiama preoccupato la reception alle 10:30, chiedendo per quale motivo non fosse ancora arrivata la polizia. La ragazza risale e sente bisbigliare. Marco muore alle 11:30. Durante l'autopsia trovano nel suo stomaco una dose di cocaina 6 volte superiore al tollerabile. Inoltre la mamma dice che Marco è pieno di graffi in faccia, due segni triangolari dietro all'orecchio sinistro, graffi sul collo. Nella sua stanza vengono trovate due confezioni di cibo cinese vuote (a Pantani non piaceva il cinese), e nell'autopsia nel tratto digerente non trovano niente se non il pane in cui era contenuta la cocaina.
Il 15 febbraio la stanza viene divelta, distruggono tutto, anche i sanitari del bagno.
Inoltre i dipendenti dell'albergo lo trovano alle 20:00 perchè aprono la porta della sua stanza. Ma il dubbio della mamma è: "perchè hanno aperto la porta dato che quell'hotel non aveva il servizio di ristorazione, quindi Marco non sarebbe dovuto scendere a cena?". In più un medico è stato autorizzato a prelevare un campione del cuore di Pantani. Perchè?
Inoltre, pochi giorni dopo l'uscita della biografia della Ronchi, Pregnolato -massaggiatore e grande amico del pirata- querela Manuela Ronchi e dichiara:
«Aldilà di quello che viene scritto su di me, di cui si sta occupando il mio legale, l'avvocato Federico Cecconi, al quale ho già fatto pervenire le fotocopie dei passi in cui mi sento offeso, credo che la vicenda Pantani sia ben diversa da come viene raccontata in questo libro. L'intenzione era sicuramente quella di raccontare la storia di Marco, ma la realtà è stata tradita. E credo che questo libro non salvi la faccia a Marco. Non voglio aggiungere altro, devo riflettere e voglio consultare il mio legale, con il quale mi incontrerò la prossima settimana. Di sicuro nel cuore ho sensazioni di rabbia e di dolore. Cosa chiedo? Che mi venga riconosciuto un danno morale che darò sicuramente in beneficienza, ma non certo alla Fondazione Marco Pantani diretta da Manuela Ronchi»
Insomma, tani dubbi, tanti interrogativi...Un giornalista francese, Philippe Brunel, ha scritto Vie et Mort de Marco Pantani, in cui confuta la tesi ufficiale e fondamentalmente riapre il caso.

Il problema è: perchè a nessuno dei giornalisti italiani è venuto in mente di indagare a fondo? Pechè tutti sono stati pronti ad affondarlo (in pole position Candido Cannavò, direttore della Gazzetta cioè del main sponsor del Giro), ma nessuno si è posto ulteriori domande? Perchè un giornalista francese? Perchè la magistratura ha archiviato il caso così celermente?
Chissà se un giorno si saprà la verità...
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15.12.07

Passion still lives here


Da passion still lives here (clicca sul titolo per vedere il link)

I
mage: Stadio Olimpico - Grande Torino. 10 febbraio 2006, cerimonia di apertura delle XX Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Yuri Chechi guru metropolitano. Fonte: archivio.

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L'identità e la forza di una piazza tipicamente italiana. Riproduzione mediatica di una passione che cominciò a vivere e a liberarsi grazie al battito dello sciamano Chechi, guru metropolitano in una notte olimpica. Immateriale, "fittizia", contrariamente a quella di ogni nostro paese, ma che trascenda la rete e dia voce ai ricordi. Un blog didascalico ove ripercorrere attimo per attimo le istantanee dei nostri Giochi. Idea di nicchia, un tributo ad una città, alla sua gente e a tutti gli sportivi. Poi noi, i volontari. I ricordi del post olimpiade sono lieti e vivi come la trepidante attesa per la chiamata. Non si cancellano, rimangono scolpiti nelle menti e offrono un significato intenso, comprensibile ai più ma sconosciuto a molti. La Passione vive ancora qui! "Abita" nelle nostre immagini, in quelle di altri ex volontari e di semplici appassionati. La Torino Olimpica come non l'avete mai vista, per chi c'era e (soprattutto) per chi non c'era. Una galleria fotografica, umana e sportiva dove condividere istantanee di vita, venue e gare. Lo spirito olimpico non finisce con lo spegnimento del braciere, un'Olimpiade non può scorrere come acqua sul vetro nella memoria sportiva di un paese. Fermarsi lì, a quei sedici giorni, potrebbe essere l'errore più grande. Da qui l'idea... tenere in vita quello spirito e liberarlo altrove, per la rete. Qui, in noi, la passione di chi quei giochi li ha costruiti e vissuti. Di chi non vuole togliersi dalla testa quei ricordi, quelle musiche e quell'atmosfera unica. Riviverli con nostalgia nel quotidiano come una propria pausa olimpica. Amori nati all'ombra della Mole, amicizie, rapporti umani che travalicano ogni generazione ed ogni bandiera o religione. Si accende nuovamente il sorriso, sentire ancora quell'incedere... passione, cuore, delirio di emozioni. Torino 2006: 41.500 richieste, 26.000 volontari, 46 anni di attesa, 80 nazioni, 3149 atleti, 1122 donne, 2027 uomini, 509 medaglie, una città, un paese, il mondo, 1 blog. Passion Still Lives Here.
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E' anche ora di parlare di sci in modo serio!



L'Italia ha cominciato veramente bene la stagione mondiale, come dimostra il weekend austriaco che ha messo in luce gli italiani nel gigante e nello speciale. Che gare emozionanti...Nello speciale rimonta mozzafiato di Thaler e Deville, partiti dalle retrovie e arrivati alla fine quarto e quinto! E che dire di Moellg arrivato secondo nel gigante e terzo nello speciale, e di Balrdone capace di vincere il gigante?
Adesso passo la parola a Antonella e Luca di Passion still lives here!

XXolympicwintergames.blogspot.com - Article Antonella B. & L'Espresso
In una settimana la fortuna può girare. Domenica scorsa, a Beaver Creck, il secondo posto di Blardone ed il terzo di Moelgg alla fine della prima manche avevano fatto sperare nel podio. Ma la ruota non è girata: nessun podio dopo la seconda manche. Ieri, a Bad Kleinkircheim, nonostante le posizioni invertite, la prima manche aveva fatto sperare ancora e … così è stato! La fortuna ha “travolto” gli azzurri. I nostri ragazzi, sulle piste austriache, sono stati protagonisti di due discese da urlo, piazzando Max Blardone sul gradino più alto del podio e Manfred Moelgg al secondo posto. Lo slalom di ieri, a livello tecnico, non sembrava molto semplice: difficile, tortuoso e molto veloce. La seconda manche è stata spettacolare: Blardone ha aggredito la pista, è sceso incattivito, come una scheggia, ha, come si dice in gergo, “mollato” gli sci. Moelgg, nonostante un piccolo errore, è sceso come se sapesse che bisognava correre sul filo del rasoio per ottenere il podio, cercando di recuperare. Per Max Blardone si tratta della quarta vittoria in carriera. Ma il piemontese ha fatto un gesto che potrebbe costargli una multa: lo sciatore azzurro, infatti, ha estratto un cioccolatino dal pettorale, forse come gesto di scaramanzia e lo ha mostrato alla telecamera che lo ha inquadrato in primo piano dopo aver tagliato il traguardo. L'ultima doppietta azzurra prima di Bad risale alla stagione 2005/2006 quando Blardone e Simoncelli si imposero nel gigante di Yong Pyong, in Corea. Con l'uno-due messo a segno da Massimiliano Blardone e Manfred Moelgg, salgono inoltre a tredici le doppiette degli sciatori italiani nella Coppa del mondo maschile di sci alpino. Ecco la graduatoria dei vincitori italiani: 50 vittorie Alberto Tomba (35 in Slalom Speciale, 15 in Slalom Gigante); 24 Gustavo Thoeni (11 in Slalom Gigante, 8 in Slalom Speciale, 4 K, 1 P); 13 Kristian Ghedina (12 in Discesa Libera, 1 in Super G); 12 Piero Gros (7 in Slalom Gigante, 5 in Slalom Speciale); 11 Giorgio Rocca (11 in Slalom Speciale); 5 Herbert Plank (5 in Discesa Libera); 4 Massimiliano Blardone (4 in Slalom Gigante). Il doppio podio azzurro conferma il buon lavoro della squadra azzurra guidata magistralmente da Ravetto ed è il miglior biglietto da visita per il weekend dell'Alta Badia, dove i nostri stavolta si presenteranno da favoriti.
“E adesso andiamo in Alta Badia, sulle nevi di casa mia, con uno slalom gigante e uno speciale. In quelle due gare sparerò tutte le mie cartucce. Adesso mi manca solo la vittoria”. E’ un Manfred Moelgg felice e combattivo quello che lascia Bad Kleinkirchheim. In Austria l’altoatesino in due giorni ha collezionato un secondo ed un terzo posto.È stato, per Mölgg, anche l’ottavo podio in carriera compreso il titolo di vice campione di slalom speciale conquistato nel febbraio scorso ad Aare in Svezia. Classe 1982, ladino di San Vigilio di Marebbe, 1,79 per 78 chili, biondo con gli occhi verdi, un fisico asciutto e scattante: questo è Manfred Moelgg, la più grande rivelazione dello sci azzurro che vede la Federsci italiana alle prese con continui problemi finanziari ma gli atleti primeggiare. “Nella prima manche per la prima volta in carriera sono partito con il pettorale 1. Ho stentato - racconta - - ha trovare il ritmo sul primo muro e ci ho lasciato tre decimi. Poi è andato tutto bene. Nella seconda manche ho tirato al massimo. Però devo dire che in allenamento vado ancora meglio e questo significa che ho ancora buoni margini da far fruttare. Spero di riuscirci in Alta Badia, o in gigante o in slalom. Per me fa lo stesso. Ora voglio la vittoria e sarebbe magnifico riuscirci proprio in Alta Badia”.Poi da Mölgg arrivano complimenti per gli altri due azzurri che oggi hanno sfiorato il podio: Patrick Thaler quarto, dopo essere stato 28/o alla fine della prima manche, e Cristian Deville quinto, dopo aver occupato la 12/a posizione nella prima discesa.“Oggi - spiega Patrick Thaler, altoatesino di Sarentino, mi è riuscita la gara giusta con una seconda manche perfetta ed il miglior tempo assoluto. Per un attimo ho sognato il podio, io che ci sono sempre rimasto ai piedi, e l’ho sognato per tutti e tre noi azzurri. Ma va bene così. Giornate come quella di oggi ti fanno amare lo sci ancora di più. Per me c’era il rischio di finire addirittura oltre i 30 e fuori squadra....”.Dunque non c’è nemmeno il tempo per festeggiare per gigantisti e slalomisti azzurri dopo i tre podi conquistati nel week-end di Bad Kleinkirchheim. Da domani, infatti, inizia una settimana di intenso lavoro per lo staff guidato da Cludio Ravetto con il prezioso supporto di Matteo Guadagnini e Max Carca. Lo squadrone azzurro farà base in Alta Badia e si allenerà sia sulle piste della stessa Badia che su quelle di San Vigilio, patria di Mölgg. Blardone, Simoncelli e Schieppati faranno solo gigante con Matteo Guadagnini, anche se Simoncelli farà almeno una giornata di slalom, mentre Manfred Mölgg alternerà il gigante allo slalom con Max Carca e il gruppo degli slalomisti: Cristian Deville, Patrick Thaler, Giuliano Razzoli. Giorgio Rocca si allenerà con gli slalomisti.
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Ritorno col botto



Buongiorno!
Vi ringrazio per le numerose visite nonostante la mia assenza...
Alla carenza cronica di linea ho aggiunto un esame enorme (fortunatamente superato!) per cui la reclusione totale non mi ha permesso di uscire in direzione interent point. Comincio inserendo un post che ho scritto il 4 dicembre, prima che la RAI mandasse in onda il weekend austriaco sciistico (con ottimi risultati per l'Italia!)...Avevano appena trasmesso la maestosa estrazione dei gironi per i prossimi europei di calcio, simpatica come un'estrazione dentaria. Siccome una notizia diventa sempre antica e superata, ho deciso comunquue di postarla, immaginate una macchina del tempo e proiettatevi al 4 dicembre!

Quest’anno non ho ancora parlato di sci. Per forza, non hai internet direte voi… E invece no, o almeno non solo. A me piace raccontare quello che seguo in tv o quello che vedo in prima persona, e quest’anno lo sci non è contemplato nel palinsesto RAI. Ormai ci cucchiamo calcio tutti i giorni e a tutte le ore. Per gli sfortunati che non hanno l’occasione di seguire il tg rai sportivo, dico che ci sono sempre almeno 5-6 servizi di calcio, seguiti dalle “brevi” calcistiche, dopodichè si passa alla formula 1, poi a volte ci sono le moto, e se proprio rimangono 30 secondi si dà una notizia di un altro sport. Comunque, per quanto riguarda gli italiani, stanno facendo molto bene, soprattutto la Karbon e Moellg, ben piazzati anche nella classifica generale. Non stanno brillando invece Fill, che sta ancora testando i materiali, e Giorgio Rocca, uscito nello slalom, e ancora condizionato dai problemi al ginocchio. Cambiamo discorso: come regali di Natale abbandonate l’idea dei soliti super-eroi, basta Incredibili, Tartarughe ninja, Gormiti (?)…Adesso l’articolo più in voga è la miniatura dei giocatori della Fiorentina, capaci addirittura di dare la mano (in modo ordinato!) agli avversari finita la partita! …Che grandi uomini, incredibili condottieri, impavidi, leali, sicuri di sé, capaci di perdere…
Ma per favore! E’ una semplice stretta di mano!

Alzi la mano chi di voi pratica sport e non ha mai visto i saluti tra i giocatori alla fine di una partita! Il terzo tempo del rugby è un’altra cosa, è radicato, è tradizione, non è una semplice formalità ma è un’uscita tutti assieme, è vera condivisione, è una pinta di birra! E poi nel rugby si menano così tanto in campo che si sfogano lì, fuori hanno solo bisogno di calma e tranquillità.
Torniamo al calcio: commovente la domenica mattina passata a commentare gente che estraeva bigliettini per capire con chi fossimo nel girone agli europei. A parte che siamo stati sfigati, comunque “cerimonia” come al solito teatrale, più lunga e noiosa di Miss Italia, coi telecronisti che non sapevano più cosa dire. Dieci secondi in più e avrebbero fatto la moviola sui movimenti delle dita nell’estrarre i fatidici biglietti. Civoli a un certo punto (non so perché, non ero più attenta, ho ceduto) ha profeticamente chiesto: “Klismann, se vuoi farti amare, almeno adesso, comportati bene!”
Amen

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