31.10.07

Presentati ufficialmente i mondiali di nuoto Roma09



È Diva09 la mascotte ufficiale dei 13th FINA World Championships. Il nuovo simbolo dei Mondiali delle cinque discipline acquatiche- nuoto, nuoto in acque libere, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato, è stato presentato oggi a Roma, in una conferenza stampa in cui sono intervenuti, insieme al Presidente del Comitato Organizzatore Giovanni Malagò, al Direttore Generale Roberto Diacetti, al Presidente della FIN Paolo Barelli, il Sindaco di Roma Walter Veltroni, il Ministro alle Politiche Giovanili Giovanna Melandri, e all'Assessore allo Sport per la Provincia di Roma Adriano Panatta. Oltre a tante stelle natatorie, presente nella "Sala Rossa" del Foro Italico anche Alessia Marcuzzi, che ha fatto parte della giuria del concorso "Cercasi Mascotte disperatamente". La giornata ricca di eventi ha visto anche la premiazione della scuola media "Riccardo Quartararo" , la cui giovane studentessa è la vincitrice del contest creativo per l'ideazione della mascotte. Il campione olimpico Domenico Fioravanti, testimonial dei Mondiali, ha consegnato all'istituto un premio da cinquemila euro per il miglioramento delle strutture scolastiche.

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22.10.07

Intervista a Tomas Locatelli



Intervista a Tomas Locatelli, calciatore del Siena:

Quando è nata la tua passione per il calcio? E quando hai cominciato?
Mamma diceva che giocavo già prima di nascere, o comunque da piccolissimo.

A che età hai esordito in serie A?
A 17 anni. Ho giocato con Atalanta, Milan, Udinese, Bologna, Siena.

Il calciatore viene visto solitamente come persona privilegiata, con un grande rilievo sociale. E' uno stereotipo? Tu come vivi questa cosa?
Per chi vede il calcio dall'esterno noi siamo avvantaggiati rispetto alla gente comune, anche se abbiamo i soldi i sacrifici sono tanti...Magari a volte vorresti fare altro, ma devi allenarti...

Tu senti la pressione di tutto il mondo del calcio e di tutti gli interessi che gli girano attorno?
Ci sono tanti interessi, ma chi fa il calciatore lo fa perchè gli piace, per passione. Quando entri in campo sparisce tutto, cerchi di concentrarti sulla partita.

Tra i dilettanti e i professionisti, oltre alla differenza di bravura, cambia qualcosa a livello mentale?
Cambia all'inizio, da ragazzi. La differenza mentale è nei sacrifici che uno è disposto a fare. Non è detto che il più bravo arrivi a giocare in serie A, ma sicuramente arriva chi è disposto a fare quei sacrifici. Si fanno per passione, non perchè si vuole diventare come Del Piero.

Voi atleti siete sempre in un equilibrismo precario tra salute e malanni fisici?
Dobbiamo stare attenti, ad esempio se giochiamo sui campi duri da calcetto, dato che siamo abituati a giocare sull'erba, ci viene la tendinite al tallone.

Perchè in Italia c'è molto interesse per il calcio maschile e per quello femminile no?
Perchè tanti seguono il calcio maschile, le donne devono ancora arrivare ai risultati, quando ne raggiungeranno qualcuno vedremo.

Ma tu: riesci a sopportare la moviola?
Fa parte del gioco, non serve a nulla se non decidono di metterla in campo se non per far delle chiacchiere. Ci si ride sopra se ti danno un rigore che non c'era, ci si incavola 5 minuti se lo danno all'altra squadra.

Ultima domanda: il calcio è in tv perchè piace o piace perchè è in tv?
Sicuramente la prima. Il calcio è in tv perchè piace, perchè quando non c'era la tv era seguito lostesso, nei bar si parlava di quello.
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21.10.07

BMX


Avevo voglia di un pò d'estate, un pò di aria frizzantina, leggera e spensierata, quasi stravagante...Ecco a voi la BMX!
E' stata inventata (come tante variazioni di sport già esistenti) negli Stati Uniti nel '68, all'inizio come sport amatoriale, diventando poi agonistico. E' carina la biciclettina della BMX, piccola, compatta, mi piace! Anche se questo sport non lo farei neanche sotto tortura, lo lascio ai fortunati talentuosi!
E' una specie di motocross in bici, il percorso è lungo 400-500 metri, con dossi, cunette, terra, fango e quant'altro. USA, Argentina, Francia e Olanda sono le nazioni col palmares più cospicuo, anche se è da poco che ci sono i mondiali.
Esordirà a Pechino come specialità olimpica (perchè la mascotte è Huanhuan che dovrebbe eccellere negli sport di squadra?), subito ho pensato che è un pò stravagante, però effettivamente alle olimpiadi invernali ci sono anche le gare di half-pipe o di salto con gli sci e sono molto spettacolari e divertenti, quindi speriamo che questi ciclisti un pò sui generis ci facciano divertire!
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Sudafrica campione del mondo: è la squadra regina del rugby mondiale


Il Sud Africa si è appena aggiudicato la finale dei (lunghissimi) mondiali di rugby contro l'Inghilterra. Hanno vinto meritatamente, brillando nei momenti giusti. Certo tutti avrebbero scommesso sugli All Blaks, una leggenda, hanno all'attivo il 90% delle vittorie su tutte le partite che hanno disputato...Peccato che perdano in occasioni speciali, sempre in partite importanti. Qualcuno dice che non sappiano dosare le loro energie, spendendo tutto nelle prime partite e non essendo poi in grado di affrontare in condizione perfetta i match che contano.

Di Marco Pastonesi - La Gazzetta dello sport

PARIGI (Francia), 20 ottobre 2007 - Il Sud Africa è campione del mondo. Alla fine di una partita bella solo in certi lampi, ma per il resto nuvolosa, la più bella di Ovalia è il Sud Africa. Ha sconfitto l'Inghilterra 15-6 (9-3), campione del mondo per la seconda volta, dopo la vittoria nel 1995, in casa, con Nelson Mandela con la maglia e il cappellino degli Springboks a consegnare il trofeo intitolato a William Webb Ellis.
BATTAGLIA - Trentesimo match della vita tra Sud Africa e Inghilterra. Fino a questo, nello Stade de France, 16 vittorie per i sudisti, 12 per i nordisti e sette pareggi. Considerando solo gli ultini quattro, i verdi hanno battuto i bianchi quattro volte su quattro, segnando 174 punti e subendone 46. L’ultima battaglia risale solo a un mese fa, seconda partita per entrambe in questa coppa del Mondo, e Sud Africa che azzera l’Inghilterra (36-0). Ma senza Wilkinson, si sa, non è l’Inghilterra.
NERVOSO - E via che si va. Inizio nervoso, giocatori elettrici, due touche (su due) inglesi rubate dai sudafricani, equilibrio spezzato al 7’ da un calcio di Montgomery (3-0) su tenuto di Tait scivolato nei 22, equilibrio ritrovato al 13’ da un calcio di Wilkinson (3-3) su tenuto di Habana. Si va avanti a calci, "up and under" per conquistare territorio, piazzati per guadagnare punti: al 15’ Montgomery (6-3) per ostruzione di Moody sullo stesso estremo sudafricano, al 17’ Wilkinson fallisce un drop non difficile, al 22’ Steyn non centra i pali da metà campo, al 40’ Montgomery (9-3) punisce una scorrettezza inglese in una ruck.
BRIVIDI - Il secondo tempo si spalanca con due brividi: l’invasione alcolica di un tifoso e una meta non concessa all’inglese Cueto dopo una serpentina di Tait. Sul vantaggio, al 3’, Wilkinson piazza (9-6). Scampato il pericolo, al 10’ Montgomery ricalcia e ricaccia l’Inghilterra (12-6), al 22’ stavolta Steyn (15-6) piazza quasi da metà campo. I Tuttibianchi sono sempre in partita, ma sono sempre sotto. E sotto rimangono. Rivincita, per tutti, nel 2011, in Nuova Zelanda.
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19.10.07

Sport della settimana: studio


Et voilà le sport de la semaine! Probabilmente manca qualche accento, accetto correzioni da lettori eruditi...
Comunque, il concetto fondamentale è che sono a Bologna nella mia casetta, come risorse informative ho il televideo, il televideo e il televideo (che è da prendere con le pinze) perchè i tg mi fanno piangere e in generale mi causano svariati effetti collaterali. I miei spostamenti quotidiani sono praticamente distribuiti tra la casa e la facoltà, tranne eccezioni periodiche per dirigermi verso allenamenti partite o prove musicali.
La mia giornata tipo in questi ultimi tempi prevede studio alla mattina e lezioni al pomeriggio, seguite da ulteriore studio o spostamenti sopracitati.
In poche (o forse troppe) parole non ho nè tempo nè modo per navigare non avendo la linea domestica. Ma soprattutto, ho tentato d'andarci all'internet point, panacea momentanea ai miei cronici problemi, ma quel giorno (mercoledì 17 ndr) lì internet non funzionava!
E siccome a volte sono fatalista, ho pensato che se internet non funzionava neanche all'internet point non fosse destino e ho aspettato di tornare in pianura padana per collegarmi.
Ora, tutto questo mi causa problemi, perchè vedo sul televideo che Anastasi è il nuovo allenatore della nazionale italiana dopo il suo trionfo con gli spagnoli agli europei e dopo il fallimento Montaliano e vorrei scrivere qualcosa...
Vedo sul televideo che Watson (quello della scoperta del DNA del 1953 insieme a Crick...E allo sconosciuto Wilkins, che a sua volta ha lavorato con una donna, la Franklin, che ha scoperto il DNA come loro) dice con una nonchalances invidiabile che i neri sono meno intelligenti dei bianchi e vorrei scrivere qualcosa...Per esempio direi che il problema non è che sono neri, è che mediamente i neri purtroppo hanno meno diritti dei bianchi nel mondo attuale, e uno dei primi diritti è la scuola. Orbene, anche tra di noi chi non è mai andato a scuola è meno intelligente di un qualsiasi scagnozzo che lì c'è stato anni. Questo mediamente, è ovvio, le eccezioni ci son sempre, ma mi sembra lapalissiano il concetto che un analfabeta abbia un QI più basso di un diplomato, ma non dipende certo da lui! E' elementare, Watson!
E' così razzista quello che hai detto, Watson!
Che poi aveva una conferenza in Inghilterra, e gliel'hanno annullata, e per punizione gli hanno anche detto di mettersi dietro la lavagna. Sono inglesi, da noi ci sarebbe stato il solito teatrino, con la lega e forza nuova che avrebbero sostenuto queste sagge asserzioni, e tutti gli altri a corrergli dietro.
«Sono veramente indignata». Commenta così Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, la teoria di James Watson, scopritore del Dna, secondo cui le persone di colore sarebbero meno intelligenti dei bianchi. E poi, riferendosi al suo grande amico Watson, molto sorpresa ha aggiunto: «È stato lui a dire questo? Io speravo fosse stato uno Storace»
E poi non ho fatto in tempo a scrivere qualcosa per il Blog action day, il 15 ottobre, con l'idea semplice di unirsi per un unico scopo, cioè quello della salvaguardia dell'ambiente, che poi è l'unico modo per salvaguardare anche noi stessi. Ci sono dieci semplici modi per farlo!
E poi non ho commentato la fantastica proposta di legge che fondamentalmente sancisce la fine dei blog liberi italiani, o meglio sancirebbe (attenzione sto per fare la qualunquista), perchè se in Italia nessuno rispetta le regole perchè dovremmo rispettarle noi liberi democratici blogger? Le regole normali quelle si, ma quelle liberticide che vadano a farle in Cina!
Ecco, come al solito mi sono lasciata trascinare da questioni politiche, quasi mi dimentico di dire che domani c'è la finale del mondiale di Rugby tra Inghilterra e Sudafrica, mentre la Francia tenterà di aggiudicarsi il terzo posto in questa rassegna casalinga contro la soprendente Argentina, che ha battuto nei quarti gli Allblacks.
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13.10.07

Pechino 2008, vietato credere.


La Cina fa un'altra brutta figura. L'ennesima, e come al solito mostra la faccia sotto la maschera, che ormai non le sta più incollata bene, non copre più le nefandezze sottostanti. E adesso il CIO sta zitto, probabilmente starà mugugnando tra sè e sè, si starà accorgendo della pericolosità della scelta olimpica, ripensando a una qualche moralità nascosta in nome del dio-sponsor. Lascio la parola alla Repubblica perchè non so più come raccontare queste cose assurde.

PECHINO - Niente opuscoli, rosari, statuette piene di acqua santa, catenine con la croce. Giornalisti, atleti e gli altri membri delle delegazioni amanti del ninnolo religioso dovranno lasciare tutto a casa, per Pechino 2008. Non potranno portare con sè "materiali usati per qualsiasi attività religiosa o politica o per dimostrazioni".

La rigida disposizione fa parte della lista degli oggetti che è "proibito" introdurre in Cina. La nota è stata diffusa oggi dal Bocog, il comitato organizzatore delle Olimpiadi. Ci sono poi oggetti la cui importazione è stata "ristretta" ai membri accreditati della cosidetta "famiglia olimpica" (vale a dire componenti e accompagnatori delle squadre, funzionari delle federazioni olimpiche e giornalisti): tra questi compaiono le "bandiere di paesi che non prendono parte ai Giochi Olimpici".

La novità ha stupito negativamente i membri delle delegazioni nazionali presenti a Pechino. E' la prima volta che norme di questo genere vengono introdotte in occasioni delle Olimpiadi, dove è normale per le squadre avere esponenti religiosi al seguito. Ad esempio, la delegazione italiana ha sempre tra i suoi membri il responsabile per lo sport della Conferenza Episcopale, il vescovo di Fidenza Carlo Mazza.

Credo fuorilegge. Obiettivo delle norme restrittive sarebbero con ogni probabilità gli attivisti buddisti tibetani o filo-tibetani, i musulmani della minoranza etnica degli uighuri e i membri della setta religiosa del Falun Gong, che in Cina è fuorilegge. Non è chiaro se nella categoria degli articoli "proibiti" rientrino copie del Vangelo o di altri libri sacri, come il Corano, che certamente alcuni membri delegati avranno con sè dall' 8 al 24 agosto del 2008.

La lista è contenuta in un libro presentato oggi alla stampa internazionale. Nel corso dell'incontro, i responsabili del Bocog hanno presentato l'organizzazione del lavoro della stampa e dei movimenti nella capitale e nei luoghi in cui si svolgeranno le gare. Il Bocog ha ribadito quanto già solennemente affermato in passato: dal 1 gennaio 2007 all'ottobre del 2008 -quando si concluderanno le Paraolimpiadi- i giornalisti stranieri in Cina avranno completa libertà di movimento e potranno intervistare tutti i cittadini cinesi che acconsentiranno a parlare con loro. In seguito verranno ripristinate le vecchie regole che impongono ai giornalisti di notificare i propri movimenti fuori dalla città di residenza e di chiedere un'autorizzazione ai dirigenti locali per le interviste.

Tra i delegati al World Press Briefing hanno suscitato preoccupazione anche i problemi legati all'accesso a Internet (una libertà pesantemente censurata dal governo di Pechino) e alle trasmissioni delle televisioni straniere, che spesso vengono interrotte quando toccano temi ritenuti "delicati" dalle autorità cinesi.
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7.10.07

Ginnastica artistica

Sport della settimana: ginnastica artistica.

Ricordo ancora l'oro olimpico di Chechi agli anelli, così come l'ultimo suo bronzo ad Atene e l'oro di Cassina alla sbarra.
Adesso poi i colori italiani sono difesi al femminile da Vanessa Ferrari. Ovviamente dominano la Cina e gli Stati dell'est europeo, anche gli USA e l'Italia però fan la loro parte!
Per le donne ci sono 4 specialità: volteggio, parallele asimmetriche, trave, corpo libero.
Per gli uomini invece sono 6: cavallo con maniglie, anelli, volteggio, parallele simmetriche, sbarra, corpo libero.
A me della ginnastica fanno impressione i sacrifici che devono fare queste ragazzine.
Quando Vanessa Ferrari aveva vinto l'oro mondiale ricordo un'intervista alla sua allenatrice in palestra. Lì c'era anche la sua compagna di allenamenti: era col gesso perchè si era rotta il braccio, e nonostante questo si allenava 4 ore al giorno. Sono totalmente contraria a queste forzature, soprattutto perchè riguardano una ragazzina. Ai bambini e ai ragazzi bisogna insegnare la salute, i genitori (a volte negli sport individuali fanno una pressione incredibile sui figli) dovrebbero imporsi, ma chissà che dinamiche ci sono...
Poi sono un pò impressionanti i bicipiti degli atleti, che sembrano meloni, ma questa è un'altra storia!


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Mondiali di scherma


Si stanno concludendo i mondiali di scherma di San Pietroburgo. Per quanto riguarda gli uomini, c'è stato subito un bronzo con Marzocca nella sciabola, poi Baldini ha raggiunto l'argento nel fioretto, Confalonieri bronzo nella spada, Montano d'argento nella sciabola. Per le donne invece, seconda doppietta consecutiva nel fioretto, specialità in cui ormai l'Italia è nella storia. Voglio fare un complimento speciale a Giovanna Trillini, 37 anni, eterna fiorettista che è un gradino sopra le altre, peccato che tra lei e la vittoria ci sia la Vezzali.

By Marisa Poli - La Gazzetta dello Sport

Valentina Vezzali è un monumento. Una macchina per vincere. C' è chi la chiama il killer, con rispetto. Non lasciate uno spiraglio, lei toccherà. E' il quinto oro Mondiale per la fuoriclasse di Jesi che a San Pietroburgo ha scritto un altro capitolo dello sport. Valentina è unica, la più medagliata tra le atlete italiane a Olimpiadi e Mondiali. Lo diventa nel giorno del secondo tris delle meraviglie per il fioretto femminile azzurro. D' oro, argento e bronzo come un anno fa a Torino. Ci sono sempre loro: Margherita Granbassi e Giovanna Trillini. NELLA STORIA Valentina è la prima della classe. La voglia non passa mai, la sconfitta dell' anno scorso e i mesi difficili dopo l' intervento le hanno fatto solo crescere la fame. Voleva un altro record e l' ha centrato. Con una corsa da applausi: sei incontri chiusi senza lasciare alle avversarie più di 7 stoccate, mai un secondo di dubbio. Alla Vezzali: tirando con la 62 del tabellone, la venezuelana Suarez, come se fosse la numero uno. E non è un caso che alla fine a metterla in difficoltà sia un' altra italiana, Ilaria Salvatori, proprio nell' assalto che vale l' ingresso in semifinale. Il c.t. Magro si commuove per un altro risultato storico: «Due triplette di fila, qui stiamo facendo la storia. Non so davvero cosa dire. Grazie a queste ragazze magnifiche, a Valentina che è un monumento, a Margherita che ha fatto una cosa grande, a Giovanna che è un lupo da gara, a Ilaria che è finita sesta solo perché il sorteggio l' ha messa di fronte a un' altra italiana. E grazie anche a tutte le azzurre che hanno lavorato nei collegiali e ci hanno portato fino qui». Per la Vezzali è la giornata dei record. L' oro di ieri vale di più, vale anche la nona coppa del Mondo. «Sono tornata e adesso voglio anche l' oro a squadre». GHITA C' E' Il Mondiale di San Pietroburgo è anche la conferma di Margherita Granbassi. L' argento è figlio della sicurezza di un anno in cui ha raccolto un titolo mondiale e un bronzo europeo. «Avevo la consapevolezza di non avere nelle gambe gli stessi allenamenti delle altre, non me l' aspettavo di reggere così a lungo». In finale c' è stata tensione, tanti urli in più di quella dell' anno scorso. Applaude il maestro di Vezzali e Granbassi, Giulio Tomassini: «Valentina è stata più "toccatrice" nei momenti importanti. Margherita forse ha fatto un paio di errori. Ma hanno tirato bene». Dal 6 pari la Granbassi è salita fino a 8-6, poi due stoccate l' hanno fatta arrabbiare, e i 5 tocchi della Vezzali che hanno chiuso la storia. «L' arbitraggio non mi è piaciuto - è il commento -, dall' 8-6 avrei potuto andare a 4 stoccate di vantaggio e invece ci siamo ritrovate 8 pari. Ma va bene così, lo sport è anche questo. Ho urlato? Un po' di stizza mi è venuta fuori». E quando Valentina dice che l' anno scorso forse ha perso perché aveva un ginocchio rotto, Margherita contrattacca: «Bisogna saper perdere, ma bisogna anche saper vincere. Forse anche quest' anno non eravamo ad armi pari, il ginocchio faceva male a me... Ma io sono felice di questo risultato. Non mi rimprovero nulla per la finale, forse avrei dovuto essere più aggressiva. Ma alla vigilia di questo Mondiale avrei firmato per un risultato così». ETERNA TRILLINI Giovanna a 37 anni si prende un altro bronzo, diciassette anni dopo la prima medaglia iridata. E' qui a dire che sette volte è già stata sul podio olimpico e ci riproverà, a Pechino. Ha trovato la strada più difficile per arrivare alle semifinali. Con i tre assalti vinti di una stoccata nel minuto supplementare ( con la romena Barladeanu, poi con la cinese Zhang e la russa Lamonova). Con una lezione nel match che valeva la medaglia, nei quarti contro la sudcoreana Nam: un 15-4 che finisce in meno di tre minuti. Prima che il derby in semifinale con la Vezzali in cui rimane a 6. «Peccato, i match tra italiane sono sempre strani - dice Giovanna -, forse dovrei allenarmi a San Marino».
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3.10.07

Birmania & Cina: one world one dream?


Ho appena guardato Uno Mattina, si parlava di Birmania. Ospiti in studio un sacerdote cattolico direttore dell’agenzia stampa Asia News e un Lama. Non c’era ovviamente uno dei tanti musulmani che appoggia i monaci, loro sono cattivi, brutti brutti cattivi! Del resto ormai si funziona col bianco e col nero, buoni o cattivi, bello o brutto, a favore o contro, è sempre un dualismo quello che si tenta di costruire, non si sa mai che si sforzino troppo i nostri neuroni e che magari riusciamo anche a diventare indipendenti!
Ma la questione è sempre più complessa, i musulmani appoggiano i monaci birmani, ma i nostri media non ci degnano di questa notizia, bisogna continuare ad aumentare il dualismo.
Forse il mondo deve ringraziare la religione buddista, è l’unica che sostituisce il potere con la meditazione, l’arroganza con la non violenza, il sistema binario (che è il generatore principale di conflitti) con la mediazione.
Il Lama ha detto che loro agiscono perché si sentono responsabili nei confronti della gente più povera, la loro missione è quella di portare la pace. E lo fanno scendendo in piazza, marciando, facendosi uccidere senza reagire, non da un balcone la domenica. Che sono due cose ben diverse.
Ma se c’è un unico Dio, perché manda messaggi diversi? Probabilmente è sempre la stessa parola, che viene interpretata da diverse culture. Le radici di una popolazione sono preziose, di un valore inestimabile, possono fornire strumenti per comprendere certi tipi di dinamiche, ma possono anche generare miopie incredibili, perché si rischia di “vedere il mondo” sempre con occhiali che possono impedire la corretta messa a fuoco.
Forse il fatto che ultimamente nel Cristianesimo si cerchi il potere è dovuto all’individualismo che questa religione propone. Per la verità è un valore positivo quello di crescere come individuo e il non farsi accalappiare dalla massa che è per antonomasia spersonalizzante, ma è in contraddizione coi diktat che ci stanno arrivando dall’alto clero, capace solo di spaventare la gente comune (cioè una massa) e inculcare l’idea del NO. Non si fa questo, non si fa quello, non si pensa così, l’evoluzionismo Darwiniano non esiste.
Non sarebbe molto più intelligente spiegare che la Bibbia è un testo simbolico tramite cui l’uomo ha tentato di argomentare fenomeni o fatti secondo una lettura divina? Non sarebbe molto più affascinante pensare alla simbologia che c’è dietro la genesi piuttosto che trasformarsi in bacchettoni e fare discorsi che nel 2007 non hanno senso?
Del resto nel disegno divino a mio parere è già prevista l’imperfezione umana, che si manifesta a tutti i livelli, anche in quelli che dovrebbero essere i primi “portatori” della Parola di Dio.
Però cavoli questo monaco mi ha colpito, le immagini mi hanno colpito, e allora com’è che l’imperfezione umana così palpabile nel nostro clero là non sembra sussistere? Avranno sicuramente altri difetti, probabilmente i media ce li stanno mostrando come persone perfette, avranno anche loro qualche limite, magari meno grossolano. Lo so, questa affermazione può sembrare molto antipatica, ma pensiamo un attimo: il fatto che i monaci e la gente comune siano “i buoni perfetti” e il regime “il cattivo” non è il solito dualismo?
Sicuramente in questa triste vicenda il popolo ha ragione e il regime è spietato, ma bisogna sempre andare oltre.
Del resto se da quarant’anni in Birmania c’è una dittatura la gente birmana avrà avuto qualche debolezza, più che altro nel momento in cui è nato questo regime. Lungi da me l’idea di colpevolizzarli a tutti i costi, sto provando a spingermi un po’ in là, oltre le solite considerazioni (per certi versi comunque corrette).
Domenica ci sarà la marcia della pace Perugia-Assisi, a Uno Mattina ha parlato l’organizzatore, che diceva: “noi vogliamo proporre questa marcia della pace perché i media si occupino un giorno di più di questa faccenda, perché si parli della Birmania un giorno in più, dato che la dittatura conta sul fatto che questa faccenda tra qualche giorno cadrà nel dimenticatoio”.
Ecco qui l’errore: perché si deve già pensare che i media dimentichino tutto? E’ forse un obiettivo decente quello di “far parlare per un giorno in più”?
Non è tanto importante che se ne parli, è il COME che fa la differenza. E poi tutte queste manifestazioni, gli oggetti rossi, sono vacue, queste sì che si dimenticano. E creano sempre dualismo. Sembra quasi (anzi è così, ne sono certa) che ai “buoni” che manifestano servano i “cattivi”, perché se no non potrebbero mostrarsi nella loro perfezione, e ai “cattivi” servano i “buoni” perché fa parte del teatrino.
Nessuno pensa che servano piccole azioni individuali e apparentemente silenziose piuttosto che grandi manifestazioni fragorose e rumorose? Il rumore è destinato a svanire, fisicamente non è neanche un’onda periodica (cioè è una mezza calzetta). E lo dice anche l’organizzatore della marcia, dopo un giorno forse due il rumore svanirà. E allora a cosa serve? Solo ad aver contribuito alla recita del teatrino. E magari si invoca la pace in Birmania e poi si vive litigando in casa e con gli amici per cose frivole. Sono sicura che la gran parte dei partecipanti alla manifestazione abbiano buone intenzioni, ma il problema è la direzione in cui vengono incanalate. Sempre per parlare di fisica, un sassolino che cade in un laghetto disegna sulla superficie prima un cerchio attorno a dove è caduto, poi uno più esterno, e così via, finchè non si esaurisce la sua forza. Non gli verrebbe mai in mente di provocare un’onda lontana da lui e poi forse disegnare quelle più interne!
E si va anche contro i grandi governi, quelli del G8 ad esempio, perché non fanno niente per cambiare la situazione. Ma certo, è ovvio! Che interessi hanno? Intanto ne parlano le tv, e già così si fa la parte dei buoni… E in più è un paese sperduto, là in Asia, ha un po’ di petrolio e di gas, ha del legno, ha risorse turistiche, ma non è che dia un gran prestigio internazionale! E le star adesso hanno contratti per fare da testimonial per il Darfur, non possono certo avere un doppio impegno, non gli chiediamo troppo!
Invece di chiedere sanzioni che non arriveranno mai e che impoveriranno ancora di più la gente, o mandare un inviato ONU che chissà cosa può fare, si potrebbe chiedere alla Cina di intervenire, minacciando di boicottare le olimpiadi (il cui slogan è "one world one dream"). Ma c’è un solo piccolo problema: l’Australia e la Francia hanno già detto che lo faranno, della Cina-organizzatrice si sanno già tante cose, eppure tutto le scivola addosso, e qui scatta un altro “perché?” E la risposta è sempre la stessa: è il solito teatrino!
I cinesi sanno che poi le olimpiadi richiameranno tutti gli sportivi, tutti quelli che nelle olimpiadi ci credono (o ci credevano), tutti quelli che hanno interessi economici, e allora cosa importa a loro? E’ ovvio che se il CIO ha designato la Cina è perché il guadagno è sicuro, sapevano già i rischi, e li hanno ovviamente calcolati.
E’ come nella puntata dei simpson in cui un satellite (che c’entrava col baseball, ma non ricordo perché) li spia, e fanno la rivolta popolare. Poi cade il satellite che contiene tutti i dati ottenuti, arriva il giocatore di baseball più famoso e chiede: “volete cancellare per sempre questi dati o una mia battuta stratosferica?”
“BATTUTAAAAAA!”
Questo è quello che succede tutti i giorni, e che permette a chiunque sia più potente di noi di fare quello che vuole.

Questo articolo è pubblicato anche su MenteCritica
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1.10.07

Il Grillo livornese vince, è doppietta per l'Italia ai mondiali!


Ragazzi che emozione...Un sabato con la vittoria mondiale della Bastianelli, la sera sognando l'A1 di pallamano, una domenica vissuta con le speranze per l'europeo azzurro e questo mondiale di ciclismo...
Era troppo importante per l'Italia vincere, bisognava dare un segnale forte alla federazione ciclistica. E Bettini c'è riuscito. McQuaid, presidente UCI, non solo non sta facendo niente per combattere il doping, ma agisce in base a simpatie determinate non si sa come (forse a seconda degli sponsor al seguito?). In base a questi principi assolutamente arbitrari ha prima impedito a Di Luca di gareggiare, e poi c'ha provato anche col Grillo livornese. Il motivo ufficiale è la mancata sottoscrizione da parte di Bettini dell'impegno anti-doping. Scelta sicuramente criticabile, ma non è un motivo sufficiente per escludere un corridore dal mondiale. E infatti il tribunale di Stoccarda ha ribadito questo concetto, consentendo a Bettini di correre (e di arrivare primo al traguardo sparando contro McQuaid). Credo che nel ciclismo la cosa più sbagliata se si vuole combattere il doping sia punire il singolo corridore senza guardare oltre. Ma si sta facendo di peggio: con alcuni corridori bastano sospetti per il deferimento, con altri coinvolti certamente in operazioni poco lecite non si batte ciglio (vedi Valverde). E non dico questo perchè gli atleti coinvolti sono italiani, mi sembra un sano principio quello di trattare tutti allo stesso modo. Ho guardato parte della gara, ma non l'arrivo perchè ero in treno, quindi passo la parola alla Gazzetta dello sport.

STOCCARDA, 30 settembre 2007 - "Sono ancora arrabbiato. Come prima della corsa. In questa settimana ne ho viste e sentite troppe". Paolo Bettini non riesce a scansare quel fondo di amarezza che circonda un'impresa storica. "Noi ciclisti abbiamo imparato sulla nostra pelle che chi sbaglia deve pagare. Ed è giusto che sia così anche per chi non corre in bici. Mi riferisco a chi ha infangato il mio nome". Parole di rabbia in un giorno di vittoria. Ma la portata dell'impresa è tale (è il quinto corridore a centrare due Mondiali di fila dopo Gianni Bugno, anch'egli vincitore a Stoccarda nel '91, e i belgi van Looy, van Steenbergen e Ronsse) che il sorriso ci mette un attimo a ricomparire sul volto del bicampione del Mondo.
INCHINO - Pat McQuaid, uno dei "grandi nemici" di Bettini, ha usato parole al miele. "E' venuto a Stoccarda, ha visto cosa lo aspettava, e ha vinto. E' un campione superbo. Non posso che fargli i complimenti". Paolo ha abbozzato un mezzo inchino. “Quando fanno arrabbiare Bettini questo è il risultato. Il mio inchino? C’era tutta la mia semplicità e i sacrifici di una carriera che qualcuno ha cercato di infangare. Ho pensato a tutti. A mio fratello, ai miei genitori, a mia moglie e a mia figlia Veronica, a cui vado a comprare il regalo perchè è stato il suo compleanno. E ai miei genitori dico di stare tranquilli perchè siamo tutti molto sereni e c’è chi lavora per la nostra serenità. La voglia di piantare tutto è tanta, ma la vita va avanti”. I festeggiamenti più apprezzati sono stati quelli dei tifosi, dei meccanici e dello staff che hanno "travolto" gli azzurri a suon di gavettoni e cori.
GREGARI DI LUSSO - Il giorno dopo restano nella mente alcuni flash della corsa di Stoccarda. Il lavoro da gregario di lusso di Cunego, la faccia sofferente di Bertolini a tirare il gruppo, il gesto con cui Bettini ha lanciato Tonti sulla prima salita del quinto giro. "La strategia era quella di fare una gara d'attacco, cercare fughe pericolose, ed è andata sempre come volevamo - ha detto Cunego, uno dei più applauditi ieri sera dai suoi stessi compagni di squadra -. Era giusto mettersi a disposizione di Bettini, che al momento è davvero il più forte. L'anno prossimo ci sono appuntamenti importanti e noi ci saremo".
BALLERINI - "La squadra era già in sintonia nel ritiro di Treviso - ha detto il c.t. - è bastato poco per legarci bene. Poi abbiamo gestito la corsa alla grande, nei momenti difficili, come quando hanno ripreso la fuga di Ballan ed eravamo fermi a soccorrere Bruseghin (che ha rotto il cambio, ndr). In quel momento si è creato un buco e siamo stati bravi a ricucire subito. Se dovessi dare un voto sarebbe un 10 esteso a tutti, con la lode per Paolo che ha compiuto un'impresa".
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Primo europeo femminile, che emozione!!



L’Italia ha vinto gli europei di pallavolo!!!
Magico trionfo per le ragazze di Barbolini, che raggiungono il primo titolo continentale dopo due finali perse. Vincono con un grande 3 a 0 contro la Serbia. In realtà l’inizio è stato un po’ stentato… Poi alla fine del primo set, grazie alle battute velenose della Barazza, hanno ingranato ed è stato un match in discesa. Ottima partita della Secolo, entrata durante il primo set al posto dell’Ortolani, e della Cardullo, il nostro super-libero. Finisce
3-0, parziali 26-24 25-18 25-21.
Miglior giocatrice del torneo Tai Aguero, universale fondamentale per il nostro gioco. Barbolini commenta questo europeo facendo parlare i dati, che dimostrano la superiorità dell’Italia in tutti i fondamentali. Una vittoria meritata, voluta, costruita collettivamente, da vera squadra.

Per conquistare il pass olimpico le ragazze dovranno arrivare tra i primi tre posti alla world cup, se continueranno a giocare così sarà un cammino semplice.

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Pallamano: il Bancole sbaglia la prima di campionato




A Mantova c’è una grande realtà sportiva: la Pallamano Bancole milita infatti in A1. E’ della mia città, rappresenta sport di eccellenza, ci gioca mia sorella ma nonostante questo non avevo ancora scritto niente!
Quindi rimedio cominciando da oggi questo nuovo speciale sulla pallamano, che da vedere è veramente divertente, da praticare anche! Il mio curriculum vanta un campionato scolastico provinciale, avremmo vinto anche quello regionale se una di noi non si fosse dimenticata il documento e se la squadra di Milano contro cui avevamo vinto non presentasse ricorso! Ovviamente questi risultati sono stati possibili grazie ad alcune ragazze che giocavano già in questa società, che è tra le migliori del panorama italiano.
Ieri sera sono andata con mia sorella al Palabam (lei è l’addetta alla messa in posa degli striscioni) un po’ in anticipo, e ho scrutato attentamente il riscaldamento, che per me è affascinante!
Arriva il fischio d’inizio, e il Ferrara è subito arrembante e si porta in vantaggio con
Demeny e Klimek. Due gol di Krese accorciano le distanze (2-3). Fino al 7 pari la partita è in equilibrio, poi il Ferrara continua con più sicurezza nella costruzione di gioco e nella finalizzazione, e così si porta sul 10-7. Poi il Bancole perde qualche palla in attacco e il Ferrara dilaga: si porta sul 17-11, e finisce così il primo tempo. Nel secondo le mantovane tentano di ricucire lo strappo, ma Ferrara risponde colpo su colpo, e finisce 26-31.

Peccato perché era uno scontro diretto, non mi sembra il massimo inserirlo in calendario alla prima giornata, più che altro perché le squadre si devono rodare, nel gioco oltre che nella preparazione fisica. Certo è che le ragazze del Ferrara si sono mostrate più sicure sia in attacco che in difesa, non hanno sprecato palloni e quindi hanno meritato la vittoria.

P.S. Sono due giorni che rivivo mentalmente la partita. Ho visto tante ragazze che giocano in varie nazionali, ho visto gesti tecnici perfetti, ma percepivo tutte le ragazze in campo come “gente comune”, che fa della pallamano una passione prima che una bandiera, che si possono chiamar per nome, perché non si sentono importanti per lo sport che praticano ma per le persone che sono. Queste sono mie sensazioni -quindi opinabili e da verificare-, ma in sintesi per me QUESTO E’ LO SPORT. Quindi forza ragazze!!!! E grazie a mia sorella che mi ha fatto scoprire questa fantastica realtà (mannaggia fossi venuta a giocare quando eravate in serie B come mi avevano proposto!).

In foto una tifosa eccezionale che io ASSOLUTAMENTE NON CONOSCO!!!! ; D

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